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Walter: «Il Pd va innaffiato e non segato dall'interno»

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Il leader del Pd lamenta subito che «tutto ciò che riguarda la vita interna del nostro partito si trova quotidianamente sotto una gigantesca lente di ingrandimento, che andrebbe applicata anche alla vita di tutti gli altri partiti italiani, mentre ad esempio nessuno sa come sta andando avanti il processo di unificazione del Pdl. Il fatto che noi siamo sottoposti a un'osservazione particolare, dovrebbe farci sentire una responsabilità altrettanto particolare», chiosa il segretario. Dopo aver rivendicato la bontà di un risultato elettorale che, «pur facendoci perdere la sfida per il governo», ha collocato il Pd al 34%, «votato da un elettore italiano su tre», Veltroni esorta: «Da qui si deve partire: non per tagliare ogni giorno un ramo ma per coltivare questo germoglio, costruendo giorno per giorno le condizioni per tornare a vincere». Il leader democratico avverte la platea che «bisogna avere il fiato per una gara lunga, non per un tragitto breve; per una battaglia di lungo respiro. Ma già dalla manifestazione di Roma del 25 ottobre, vedremo chi fa seriamente l'opposizione, che non vuol dire urlare più forte degli altri», osserva con un riferimento indiretto ma chiaro alle accuse di Di Pietro.

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