L'Antitrust non vola in Europa
La fusione della AirOne nella compagnia che sostituirà Alitalia, infatti, farà venir meno sulla rotta più frequentata dagli uomini d'affari italiani: la Roma-Milano, e per questo la più redditizia, un concorrente agguerrito e dunque i risparmi finora assicurati a chi vola sul territorio nazionale. Proprio per evitare possibili rilievi dell'Autorità Antitrust è stato sospeso per decreto, e per sei mesi, il limite massimo della concentrazione sostenibile tra gli operatori aerei in Italia. Insomma in attesa della sistemazione della nuova compagnia, il garante Antonio Catricalà non potrà avviare indagini sulla possibile rinascita del monopolio sulle rotte nazionali. Una situazione che ha fatto storcere la bocca ai puristi del libero mercato che, sul piano teorico, avrebbero anche ragione. In realtà molti operatori continentali basano proprio sulla scarsezza della concorrenza una buona parte della loro strategia commerciale. È il caso di Air France che sul collegamento tra Parigi e Lione, una rotta simile per importanza alla Roma-Milano, non ama battaglie di prezzo con altri operatori. Basta andare sul sito della compagnia transalpina e simulare una partenza alle 13.10 del 3 settembre e con un ritorno il venerdì 5 settembre per trovarsi di fronte un preventivo di spesa di 439 euro. Una somma con cui si potrebbe, con le specifiche del caso, arrivare tranquillamente a New York. Situazione quasi analoga se la prenotazione è fatta con un più largo anticipo. Sempre sul sito del vettore francese un biglietto andata e ritorno tra Parigi e Lione con partenza il 17 settembre e ritorno il venerdì successivo costa una cifra poco al di sotto dei 250 euro. Un costo più leggero sicuramente ma che consentirebbe, utilizzando una low cost di buon livello di partire da una capitale europea e atterrare in un'altra, ritorno compreso. Un po' meglio va in Germania. Per 45 minuti di volo, quelli che coprono la distanza tra Stoccarda e Monaco la compagnia si fa pagare quasi 200 euro un andata e ritorno in classe economica tra il 3 settembre e il 5 dello stesso mese. Il sondaggio è puramente indicativo è non tiene conto della diversità di valori e di condizioni. Un esempio è dato dal fatto che tra le due città francesi esiste una forte concorrenza al trasporto aereo dato dal treno ad Alta Velocità (Tgv) che assicura un collegamento rapido ed efficiente. E dunque è un forte limite a pratiche monopolistiche tra i due centri. La sostanza è però data dal fatto che gli stessi paesi che chiedono a gran voce il rispetto delle regole di concorrenza nel dossier Alitalia, e che puntano il dito contro gli sforzi del governo italiano per trovare una soluzione al fallimento della compagnia di bandiera, alla fine utilizzano la forza della politica per sostenere in casa propria le proprie aziende di trasporto. Non fa piacere a nessun consumatore pagare un sovrapprezzo sul biglietto aereo. Ma l'applicazione del principio della libera concorrenza è stato applicato con grande correttezza solo in Italia. Con un risultato evidente. I prezzi sono sì scesi. Ma le due compagnie che si sono divise il mercato italiano: Alitalia e AirOne si sono indebitate oltremisura. E ora a pagare saranno ancora i contribuenti.