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Alitalia, ultimatum ai sindacati

Ministero del Lavoro - Il Governo incontra i sindacati per l' Alitalia

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Il messaggio lanciato da Letta prima e poi dal ministro del Lavoro Sacconi ha il tono dell'ultimatum: questa è l'ultima occasione, se non si raggiunge l'accordo si dovranno portare i libri in tribunale. Il che significa il fallimento e la liquidazione della compagnia aerea. A fine giornata è intervenuto anche il presidente del Consiglio Berlusconi da Bruxelles e il tono non è stato meno ultimativo. «Il percorso intrapreso per l'Alitalia è l'unico possibile, è fuori dalla realtà pensare che ci sia un'altra strada». Quanto ai sindacati «il loro avallo al piano è fondamentale ma non potranno dire di no a quella che è l'unica scelta possibile. L'alternativa è che vanno a casa in ventimila». Il premier ha assicurato che «lo Stato non abbandonerà i lavoratori in esubero e che potranno trovare facilmente lavoro al Nord, dove la disoccupazione è bassissima». Berlusconi ha sottolineato che l'italianità della compagnia è salvaguardata giacchè «è prevista solo una partecipazione di minoranza degli azionisti stranieri. Le future alleanze con compagnie straniere non è detto che interverranno nella compagine azionaria, perchè ci può essere un'alleanza internazionale che è soltanto sulle rotte o sugli orari». «Se ci sarà bisogno di un aumento di capitale ricorreremo a quegli imprenditori che erano disposti a dare una fiche di 10-20 milioni di euro e che sono rimasti fuori perchè non ce n'era bisogno». All'incontro con i sindacati Letta ha messo subito in chiaro che solo nel prossimo incontro si entrerà nel vivo del piano industriale. Ma una cosa sia chiara, ha detto, «questa è l'ultima occasione possibile». Letta ha indicato la scalettatura dlla trattativa: Fantozzi prima dovrà conoscere la situazione e poi valutare le offerte, una, quella della Cai (Compagnia Aerea Italiana) è nota e gli arriverà nelle prossime ore». Potrebbero anche arrivarne altre e solo quando ci sarà una valutazione partirà il confronto sul piano industriale. Fantozzi ha messo sul tavolo i numeri della crisi della compagnia con una premessa drammatica: «soldi in cassa ce ne sono al massino sino alla fine di settembre». Il che equivale a dire ai sindacati che non possono tirarla tanto per le lunghe. «Cercherò di minimizzare i sacrifici ma ci sono tempi brevissimi per raggiungere un accordo sindacale condiviso e passare la compagnia ancora in vita agli acquirenti». In caso contrario, avverte, «sarò costretto a portare i libri in tribunale». Poi i numeri: a fine agosto la liquidità di Alitalia sarà pari a 195-200 milioni di euro; a fine settembre a 30-50 milioni di euro. In cassa a luglio 2008, ha spiegato Fantozzi, «c'erano 314 milioni di euro, la stima di agosto è di 195 milioni, la stima settembre è di 30-50 milioni». Il commissario straordinario ha inoltre spiegato che oggi la compagnia ha pagato 50 milioni di euro alla Iata per evitare l'interruzione del servizio di biglietteria internazionale. Il ministro del Lavoro non è stato meno ultimativo. «Giovedì prossimo inizierà un confronto intensivo sul piano industriale da concludersi entro il fine settimana successivo». Di esuberi e degli ammortizzatori sociali, che non tratterà solo di politiche di protezione del reddito ma anche di politiche attive per il ricollocamento, si parlerà a valle del confronto sul piano industriale.

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