Il futuro del piano di rilancio di Alitalia sarà scritto in ...
Ci sono condizioni che si devono avverare e, tra queste, c'è anche l'ok del sindacato al progetto, avverte infatti il banchiere che per il resto mostra ottimismo sulla percorribilità della strada intrapresa. E proprio sui sindacati Passera è stato chiaro: senza un accordo con loro il piano non partirebbe. Cosa che comunque non calma le acque tra le nove sigle sindacali di Alitalia che lunedì saranno al ministero del Lavoro per un incontro con Maurizio Sacconi. Ma tornando all'affare Alitalia, già l'interesse di Air France è il primo «timbro di qualità» che spiana la strada anche all'ingresso di possibili nuovi investitori che si potrebbero fare vivi «già nei prossimi giorni». Anche quelli che già si sono fatti avanti, sono «persone libere, coscienti dell'investimento che fanno», dice difendendoli dall'accusa che definisce «infelice» lanciata, sempre dal meeting di Rimini, dall'ex ministro del Pd, Pierluigi Bersani che aveva parlato di imprenditori «con la pistola alla tempia». Però, ribadisce Passera, serve il via ibera dei sindacati. Altrimenti non si va avanti. «Il progetto al quale stiamo lavorando è un progetto imprenditoriale molto serio», è «un progetto di sistema», mette in chiaro poi l'amministratore delegato di Intesa, annunciando che presto saranno illustrati i dettagli del piano. Per ora si limita a dire che «è un progetto che prevede lo sviluppo e la crescita di un'azienda sicuramente è in grande difficoltà, il cui cda ha ammesso che non può stare su da sola». Alitalia, infatti «ha accumulato tanti errori, perdite, contenziosi; è in difficoltà ma ha al suo interno risorse risanabili, utilizzabili, rilanciabili, e la possibilità di fare un progetto di consolidamento molto serio, di offrire un migliore servizio. Ci siamo impegnati, soprattutto negli ultimi due mesi, perché vedevamo questa possibilità: bisognava mettere a punto un piano imprenditoriale sostenibile e alla base di questo piano sono state cercate delle risorse, investitori, imprenditori disponibili a lavorarci sopra e - sottolinea - la risposta è stata molto forte». Anche per questo, forse, l'ad di Intesa non si mostra preoccupato per i possibili rilievi da parte di Bruxelles: «Non sono preoccupato del giudizio dell'Ue. Il piano verrà presentato in tutte le sedi, a tutte le autorità competenti e potrà partire soltanto se avrà tutte le autorizzazioni», dice convinto però che «l'Europa possa valutare positivamente il fatto che si abbia avuto il coraggio di commissariare la vecchia Alitalia» nonchè l'arrivo di capitali privati che investano in un'ottica di lungo termine. Dunque, «se ci saranno modifiche da fare se ne discuterà» ma resta il fatto che il piano sia stato apprezzato «anche negli incontri internazionali con possibili partner». E la lettera di giovedì di Air France, «è stata una grande soddisfazione anche dal punto di vista della valutazione del piano». Rimanevano, però, altri presupposti, ovvero quelli «di passare attraverso una procedura» necessaria per un'azienda in forte crisi. Ed è stata corretta la legge Marzano in maniera «saggia». Questo, ricorda Passera, è stato fatto. Ieri il cda Alitalia ha chiesto il commissariamento, verrà formalizzata in breve tempo la nomina del commissario e, conclude, a quel punto si potrà presentare il piano.