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I piloti contro i contratti AirOne «Stipendi più bassi e meno ferie»

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E questa ipotesi non va giù a Fabio Berti, leader dell'Anpac che è la principale associazione dei piloti in Alitalia. «Il contratto di Air One è uno dei peggiori del mondo e il peggiore d'Europa e non può essere il nostro riferimento. Il nostro riferimento dovrà essere l'Europa sia a livello normativo che retributivo. Pensare che i contratti dovranno essere uniformati a quelli di Air One è una pia illusione. Consideriamo inoltre che un pilota Alitalia già guadagna circa il 30% in meno della media europea». Ma per ora un tavolo di confronto al quale difendere le proprie ragioni, ancora non c'è. «Al momento - conferma Berti - non ci sono stati contatti. Il piano non lo conosciamo e servirebbero incontri, almeno informali prima di dare avvio alla trattativa vera e propria. Il governo in questa fase deve aver una posizione centrale perché deve garantire la mobilità del Paese attraverso una grande compagnia di bandiera». Il confronto resta però imprescindibile, come sottolinea il responsabile piloti della Uilt, Marco Veneziani: «sicuramente ci siederemo al tavolo per fare i contratti ma facciamo notare che il contratto Alitalia è già molto produttivo e dal punto di vista delle retribuzioni è inferiore alla media Ue». Più preoccupante è il discorso degli esuberi, almeno 5mila, e degli aerei che verranno messi a terra, 40-50 secondo indiscrezioni. Un altro aspetto che svantaggia i piloti di Air One rispetto ai colleghi di Alitalia è quello delle ferie: 34 giorni l'anno contro 42.

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