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Hack: «Più serietà e disciplina o andiamo sotto il terzo mondo»

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Professoressa Hack, ha seguito le polemiche di questi giorni sulla scuola? «Certo». Che idea si è fatta? Esistono differenze tra professori del Sud e del Nord? «Sulla scuola l'Italia è lassista al Sud come al Nord. E il risultato di questo fenomeno è che ci ritroviamo con una media in Europa al di sotto degli altri Paesi. La cosa che dico è non azzardiamoci a criminalizzate i professori del Sud, è altro su cui bisogna lavorare». Dia pure un paio di suggerimenti al ministro Gelmini. «Ci vuole più disciplina, più serietà come c'era quando io andavo a scuola. Io rimetterei l'esame di riparazione. È inutile, anzi controproduttivo, lasciare questi ragazzi con le insufficienze che si portano dietro e prima o poi graveranno pesantemente sui loro curricula». Se non si cambia registro cosa dobbiamo aspettarci? «Se la scuola non torna ad essere scuola è inutile parlare di innovazione e di ricerca. Ci riempiamo la bocca di tante parole, ma qui non si è capito che si rischia di andare sotto il terzo mondo». Bankitalia dice che al Sud un ragazzo su quattro lascia la scuola. Il prezzo dei libri sale fino a +40% rispetto al 2007. Che connessione c'è tra questi dati? «C'è un'importante relazione. Perché se nel Mezzogiorno ci sono le condizioni economiche peggiori è chiaro che l'alunno lascia la scuola più facilmente, perché parte di loro è costretto ad andare a lavorare per vivere. Pensiamo ai libri, gli aumenti sono ingiustificati». Lei che prepone? «Per esempio sfruttiamo molto di più l'accesso alle biblioteche. Poi diamo più borse di studio ai ragazzi meritovoli che vivono in famiglie con un reddito basso. Ma che sia veramente un reddito basso, non quello di chi evade le tasse. Ecco perché, anche per far funzionare l'istruzione, bisogna fare una grande lotta all'evasione». Fab. Per.

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