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«Gianni ha sbagliato Amato è come Brusca»

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Cominciamo dalla patata bollente Udc. C'è chi apre, chi chiude, chi non prende posizione. «La questione Udc sta assumendo una centralità che non merita. Posso fare un invito a tutti?». Prego. «Sospendiamo il dibattito sull'Udc una volta per tutte. Diamo a questo partito troppa importanza e sembriamo bisognosi quando non lo siamo». È vero che chiederà una proroga per l'impiego dei militari nelle città? «Sì. A metà settembre presenteremo una mozione per chiedere non solo una proroga ma anche l'ampliamento dell'uso dei militari: ce ne sono tanti nelle caserme non utilizzati». C'è un'altra cosa che farà a settembre: chiederà al governo un coinvolgimento maggiore rispetto ai mesi scorsi. «La prima fase del nostro lavoro è stata frenetica: abbiamo fatto di tutto e di più. Ma il confronto è stato limitato. Per questo, con Fabrizio Cicchitto (capogruppo Pdl alla Camera ndr) abbiamo scritto una lettera a Berlusconi». Per lamentarvi? «No, per chiedere che da settembre ci sia un confronto preventivo sulle scelte più importanti. Penso a questioni come giustizia, scuola, sicurezza. E anche all'economia». Giovedì comincia la tradizionale festa di An a Mirabello, la prima senza Fini. Vi sentirete un po' orfani? «La vita è fatta di fasi. Fini adesso è il presidente della Camera e questo è un fatto positivo. Ha dovuto ridurre i suoi impegni politici. E poi, se fosse venuto a Mirabello, non avrebbe comunque potuto fare il suo intervento. Sarà curioso vedere La Russa chiudere la festa». Il premier ha annunciato anche un rimpasto della squadra di governo. Chi entrerà? «Guardi, io penso che allargare la squadra di governo sia necessario: servono almeno 10-15 sottosegretari in più. Dopodichè, mi auguro che questo rimpasto venga fatto prima possibile, per evitare la solita fibrillazione: siamo circondati da aspiranti sottosegretari...». Fusione Fi-An. Ha saputo dell'incontro di Selinunte, organizzato da alcuni parlamentari di An, per "ribellarsi" alla gestione verticistica del Pdl? (Sorride). «Ho letto l'elenco dei partecipanti al meeting siciliano e ho visto molti mancati sottosegretari e presidenti di Commissione. Non vorrei che qualcuno scambi la poltrona non ottenuta per una mancanza di dialogo». Altro tema dell'estate: Daniela Santanchè e il suo rientro nel Pdl. «Non ci sarà». Si vocifera che Berlusconi possa candidarla alle prossime europee. «Non avverrà neanche questo. La Santanchè è un personaggio che fa ottima pubblicità a se stessa. Ammirevole la sfrontatezza con cui ha proclamato la guerra alle barche di lusso o al Billionaire navigando a bordo di un maxi veliero, sul quale ha passato le vacanze in Costa Smeralda». La chiusura alla Santanchè sembra essere solo da parte di An. Denis Verdini, coordinatore nazionale di Fi, ha detto più volte di essere d'accordo al suo rientro. (Ride). «Ho preso in giro Denis diverse volte per la sua posizione pro-Santanchè. Io penso che lui sia rimasto colpito dal fascino femminile di Daniela: è più una questione ormonale che politica». Pentito di non aver accettato la candidatura al Campidoglio? «No. Sono contento così. E comunque Alemanno sta facendo un buon lavoro. Anche se...». Anche se? «Al suo posto non avrei mai messo Amato come presidente di una Commissione. È un uomo sopravvalutato, un bluff totale. Amato, insieme a Giovanni Brusca, (boss mafioso che sciolse nell'acido il figlio di un pentito ndr) andrebbe studiato all'università per imparare cosa non fare da grandi». Chi avrebbe messo al suo posto? «Bassanini». Soddisfatto dei primi mesi a Palazzo Madama? «Sì. Ma c'è una cosa che voglio affrontare meglio nei prossimi mesi: la questione dei diritti umani in Cina. Voglio organizzare un'iniziativa su questo tema, che di certo non finisce con le Olimpiadi. Frattini ha gestito la questione con estrema freddezza: spero che il suo cuore si sia scaldato durante le vacanze». È vero che lei è più vicino a Berlusconi che a Fini? «È un rapporto diverso: è come dire se voglio più bene a mamma o a papà».

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