Rimini La Chiesa non è un soggetto politico; il che, però, ...
E il presidente della Cei tende la mano a Umberto Bossi accogliendo la sua richiesta di incontrarlo per illustrargli i contenuti della riforma federale. Ma allo stesso tempo: il federalismo, precisa, è «validissimo» solo se è «complementare all'identità di un popolo o di una nazione». Bagnasco è il primo non politico in parecchi anni a cui Cl affida l'incontro inaugurale del Meeting: ma il presidente dei vescovi italiani tiene un discorso che di politica trasuda. «La Chiesa è capace di partecipare alla vita politica nel segno della democrazia e della verità», sostiene il presule. E raccoglie un copioso applauso del popolo di Cl quando rileva che «oggi come in altri periodi della storia si vuole che la Chiesa rimanga in chiesa. Si vorrebbe negare - è la sua analisi - la dimensione pubblica della fede, concedendone la possibilità nel privato. A tutti si riconosce come sacra la libertà di coscienza, ma dai cattolici a volte si pretende che essi prescindano dalla fede che forma la loro coscienza». Un atteggiamento poco sensato perchè, sostiene, «certi valori, come quelli nel campo della vita umana, della famiglia, della concezione della persona, della libertà e dello Stato, anche se sono illuminati dalla fede, sono anzitutto bagaglio della buona ragione». Insomma, la Chiesa non può essere definita come «un soggetto, un agente politico», chiarisce in seguito. Ma questo «non significa che si disinteressi alla res pubblica». Perchè «i vescovi danno voce ai loro popoli e sono attenti a condividere l'esistenza con la popolazione, le famiglie, i gruppi».