«Nucleare, una scelta ormai irrinunciabile»
In più è l'unica forma di energia pulita quanto al rispetto dell'ambiente». In Toscana, in Versilia dove Cursi si trova per le vacanze come in Maremma dove partì la contestazione alla Centrale di Montalto di Castro, questi non sono certo argomenti facili anche se, a sinistra, permane una grande confusione tra favorevoli e ancora "ostinatamente" contrari ma soprattutto, dice Cursi «perché non intendono rimangiarsi gli errori di ieri». Come gestire nel nostro Paese la riapertura della questione del nucleare? «In Italia comporta la necessità di gestire in parallelo problematiche complesse, direi complementari all'adozione di tale tecnologia». In che modo si configurano? «Come essenziali per il successo dell'operazione e che riguardano principalmente i seguenti aspetti: revisione del sistema normativo e regolamentare; ottimizzazione funzionale di un'Autorità di controllo nucleare; ottimizzazione delle capacità operative presenti in ambito pubblico; attuazione di strategie di accordo industriale a livello internazionale; rilancio delle attività di ricerca e sviluppo nel contesto internazionale; redazione di un Piano nazionale per l'Energia Elettrica; istituzione e agevolazione di idonei meccanismi di project financing; rilancio delle attività di formazione e infine ricostituzione di un panorama informativo corretto». Tutto questo istituendo una Commissione ad hoc? «Certo, tutte le azioni dovranno essere definite con un'ottica di sistema, attraverso l'istituzione di una Commissione di esperti, di livello internazionale, accuratamente individuati, di ausilio al ministro Scajola e sotto il suo diretto controllo». Chi controllerà questo progetto che presenta pur sempre dei rischi? «Naturalmente l'Autorità di controllo nucleare, che dovrà nascere dalla riorganizzazione dell'attuale Autorità per l'Energia e per il Gas, dovrà puntare al recupero di efficienza operativa attraverso una configurazione analoga a quella adottata nei Paesi nucleari (Autorità o Agenzie dotate di autonomia funzionale). Mi lasci aggiungere che, per rendere disponibili le competenze esistenti nel Paese e di sfruttarle al massimo per potenziare il sistema industriale è necessario inserire nel contesto industriale le capacità operative presenti in ambito pubblico». E l'industria nazionale, come potrà inserirsi nel progetto? «Deve puntare ad acquisire lo status di partner industriale (e non solo di cliente) dei principali costruttori di reattori attraverso strategie di accordo che consentano di qualificarsi sulla sistemistica e sulla componentistica e di partecipare ai programmi nucleari nazionali e internazionali».