Finisce l'«era indulto» E con il piano-Maroni diminuiscono i crimini
È il 29 luglio 2006 quando il Parlamento approva con un'ampia maggioranza la legge che introduce il provvedimento di indulto per i reati commessi fino al 2 maggio dello stesso anno. Il centrosinistra e il governo di Romano Prodi aprono le porte delle carceri italiane a 26.609 detenuti. Alcuni rientreranno in cella solo poche ore dopo, a dimostrare che la libertà si conquista senza «miracoli». Molti altri, invece, torneranno in carcere nei mesi successivi. Solo un anno dopo, gli indultati nuovamente dietro le sbarre sono 4.523: il 17 per cento. Così, dal 30 luglio 2006 fino agli ultimi mesi del 2007 il trend segnala un aumento dei reati e le prigioni italiane tornano a registrare il tutto esaurito. I dati parlano chiaro. Nel primo semestre del 2006 il numero totale dei delitti è di 1.316.400. Sei mesi dopo il numero di delitti s'impenna fino a 1.488.771. Un dato che torna a sgonfiarsi quando la giustizia fa il suo corso e chi commette un nuovo reato rientra in carcere. Al 31 dicembre 2007, quindi, il numero di delitti si riassesta a 1.379.258: un trend che prosegue nei primi sei mesi del 2008 grazie anche al lavoro del governo Berlusconi e al pugno duro dell'Interno sulla sicurezza. Il dato sul totale dei furti rende ancora più evidente il fenomeo. Nel primo semestre 2006 sono 732.797; dopo l'indulto 857.900; il dato cala vertiginosamente e oggi in Italia ci sono meno furti rispetto alla gestione Prodi. È stato chiaro anche il ministro Roberto Maroni, quando al Viminale spiegò che «i reati sono in calo». Ciò «è dovuto a diversi fattori, tra i quali il venir meno dell'aumento della criminalità causato dall'indulto e certamente anche per una più efficace azione delle forze dell'ordine». Incrociando i numeri sui reati con quelli sulla presenza di criminali in carcere non si può negare che il Viminale dica il vero. Nel luglio 2006 le prigioni italiane ospitano 60.710 carcerati. Un mese dopo «solo» 38.847. Un tendenza che da quel momento sarà crescente in modo costante. A gennaio 2007 i carcerati sono 39.827, a luglio 2007 più di 44.000. A gennaio 2008 quasi 55.000 e con il nuovo governo il numero arriva - il dato è aggiornato al 23 agosto 2008 - a 55.221. Negli ultimi sei mesi sono finiti dietro le sbarre circa mille detenuti al mese. Senza l'effetto-indulto e con il progetto-sicurezza del governo la criminalità finisce in carcere. E gli italiani vivono in un Paese dove si commettono meno reati.