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Laura Della Pasqua [email protected] «Sulla ...

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Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, lancia un messaggio chiaro all'opposizione. Dialogo sì, dialogo no, è il balletto dell'estate. Certo è che le affermazioni di Berlusconi su Veltroni alleato di frange giustizialiste non aiutano, o no? «Allora cominciamo a chiarire un punto. Veltroni è stato il primo in campagna elettorale a cercare di delegittimare Berlusconi con scarsi risultati come ha dimostrato il risultato elettorale. C'è poi il fatto, sotto gli occhi di tutti, che appena si parla di riforma della giustizia una parte della magistratura insorge e spara a palle incatenate e lancia accuse di fascismo. A questo aggiungiamo che Di Pietro sta cavalcando la tigre del giustizialismo e del qualunquismo. Insomma non mi sembra proprio che sia il centrodestra a non volere il confronto». Ma con le polemiche reciproche non si va da nessuna parte. «È vero ma confido in quelle parti del Pd che sono garantiste. Inoltre sento dire dall'Udc cose che sono condivisibili. Vorrei inoltre ricordare che quando Fassino e D'Alema erano sotto schiaffo noi abbiamo solidarizzato con loro. E questo dimostra che non siamo garantisti a senso unico. Eppure da Fassino come pure da D'Alema non abbiamo avuto lo stesso trattamento, ma tant'è. Questa riforma della giustizia punta a ripristinare lo stato di diritto. La separazione delle carriere non è un mostro come dimostra il fatto che è presente in numerosi paesi europei. Vorrei anche dire che si sta facendo un uso distorto della figura di Falcone. Magistratura democratica era contro Falcone su tutto come pure parte del Pds. Falcone è stato cavalcato dalla sinistra solo dopo la morte». Ma se la giustizia è un campo minato, su quale riforme è possibile un accordo tra maggioranza e opposizione? «C'è un pacchetto di temi sui quali è auspicabile un incontro. Mi riferisco alla questione della riduzione del numero dei parlamentari, alla ridefinizione dei ruoli reciproci di Camera e Senato e al federalismo».

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