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«Berlusconi usa la clava Deve imparare a dialogare»

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Anche se, ammette, le parole del premier non sono state certo un incoraggiamento. «Non mi pare che il presidente del consiglio possa permettersi toni come questi, deve rispettare il capo dell'opposizione più che fare valutazioni sulle sue caratteristiche o dare voti al suo partito. Ho la sensazione che Berlusconi sia tornato, sul tema della giustizia, a usare la clava». Il premier però ha parlato di diversi temi urgenti da affrontare: la separazione delle carriere, un sistema meritocratico per le carriere dei giudici. Sono tutti da bocciare? «Evitiamo di discutere di queste cose per annunci. Verifichiamo le proposte e su quelle esprimeremo le nostre opinioni. Invece per il momento mi sembra che lo schema sia sempre lo stesso, si parla di cose personali e si dimenticano le esigenze dei cittadini. Per quanto mi riguarda la giustizia è una priorità ma non si può aprire il confronto con dei diktat». Però anche Veltroni non è stato tenero nei confronti del premier, anche lui ha detto che con Berlusconi non ci può essere dialogo. «Walter ha detto che il dialogo è un metodo, poi però bisogna passare al merito. E ci deve essere rispetto di tutte le opinioni, su temi importanti deve essere ascoltato anche il parlamento che invece è stato completamente esautorato. Mi sta bene che su alcuni temi sia il governo a stabilire le priorità ma c'è anche una parte che riguarda le regole del gioco e che vanno stabilite insieme». Ad esempio? «Il tema della riforma elettorale. Non capisco perché si vuole modificare la legge elettorale per le europee e non si parla invece del referendum che si terrà l'anno prossimo. E poi c'è il tema del federalismo e della modifica della costituzione». A proposito di federalismo è vero che avete un rapporto privilegiato con Bossi? «È una materia sulla quale non ci si deve prestare a nessun gioco tattico che divida o che unisca, devono essere protagonisti tutti. Non abbiamo assolutamente l'intenzione di prestarci a operazioni trasversali».

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