Giancarla Rondinelli [email protected] Onorevole ...
Poi però c'è un altro punto da aggiungere». Quale? «La priorità tra tutte le priorità deve essere l'efficienza della giustizia». Cosa ne pensa della separazione delle carriere? «Condivido pienamente la necessità di separare la magistratura requirente da quella giudicante, i tempi sono maturi. Voglio però che sia chiaro che questa operazione non deve essere letta come una manifestazione di diffidenza verso la magistratura, ma come un modo per garantire la massima indipendenza del giudicante». Una separazione più volte descritta da lei come «vantaggiosa» soprattutto per il soggetto imputato. «È così. Oggi spesso capita di vedere un giudice diventare Pm. Ecco, l'imputato condannato da un giudice che in passato ha fatto il Pubblico ministero tende a ritenere che ci sia un pregiudizio accusatorio in colui che lo ha condannato». Berlusconi, nella sua intervista, parla anche di «indirizzo dell'azione penale superando l'attuale ipocrisia della finta obbligatorietà». «Anche questo è corretto. L'obbligatorietà dell'azione penale nei fatti non sussiste. Mentre esistono corsie preferenziali per alcuni processi. Il presidente del Consiglio parla di superamento. Giusto. Ma è necessario riflettere su chi deve dare i criteri di priorità dei processi. Io intanto avrei una proposta...». Ovvero? «Se noi riducessimo il numero dei reati, eliminando dalla sfera penale i fatti minori, forse i magistrati sarebbero in grado di seguire tutti i processi. E, magari, non ci sarebbero più pretesti per tralasciarne alcuni e perseguirne altri». Infine, dice il premier, servono «criteri meritocratici nella valutazione del lavoro dei magistrati». «Condivido questa impostazione che dà ampio riconoscimento al lavoro di molti magistrati, distinguendo con nettezza quelli che esercitano correttamente il loro potere da una minoranza che non sempre esercita con massimo rigore e imparzialità la funzione. Con questa distinzione, il presidente del Consiglio smentisce coloro che lo accusano di essere contro la magistratura sempre e preventivamente. Aggiungo anche un'altra cosa: penso sia importante che la magistratura dia prova di saper esercitare il controllo sul lavoro dei singoli magistrati. Finora questo controllo è sempre stato superficiale». Vale a dire, una valutazione della produttività delle toghe? «Sì. Oggi non esistono controlli effettivi, e per prassi si adottano formule di stile che attestano la produttività. È interesse dei magistrati bravi e capaci che i controlli siano reali». Il ministro Alfano sta lavorando sulla Riforma della Giustizia, uno dei punti caldi del prossimo autunno. Intanto però l'Anm va all'attacco e parla di rischio fascismo... «Una critica così forte ad una riforma che ancora non c'è equivale a giudicare un processo senza aver prima esaminato gli atti. Inviterei, quindi, tutti ad attendere prima di formulare giudizi».