Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La proposta dei leghisti fa contenti solo i sindaci della sinistra

default_image

  • a
  • a
  • a

Il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, la battezza «imposta federale sugli immobili». Il confronto tra governo e comuni sugli introiti, dopo i fuochi d'artificio della manovra fiscale con il tira e molla sulle cifre sottratte (per l'istituto di ricerca dell'Anci i tagli ai trasferimenti Ici dovuti al decreto Visco valgono 609 milioni di euro per il 2007, 439 per il 2008 e 818 nel 2009, ai quali vanno aggiunti i 596 milioni in meno nel 2008 dovuti all'abolizione dell'imposta su prima casa e assimilati adottata in maggio dal governo Berlusconi), si è già incanalato nelle scorse settimane sul tavolo del federalismo fiscale. Proprio il 31 luglio l'Anci disse di non gradire il disegno «piramidale» dei rapporti tra gli enti pubblici previsto dalla bozza Calderoli e di volere «un nuovo tributo, proprio e autonomo» che prenda il posto dell'Ici. La quale, «è per sua stessa definizione una tassa comunale. Decidano i Comuni quel cavolo che vogliono fare - ricorda il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che puntualizza: «è stato ingiusto che ce l'abbiano tolta, ce l'hanno praticamente rubata». Gianni Alemanno, sindaco di Roma, afferma che l'Ici sulla prima casa è stata abolita per «un preciso impegno elettorale e non c'è nessuno spazio per la sua reintroduzione». Quindi, «è inutile fare altri interventi spot ma bisogna trovare un nuovo equilibrio tra enti locali, Regioni e Stato attraverso una rapida attuazione del federalismo fiscale» e «l'aumento di autonomia dei comuni deve essere strettamente correlato all'aumento di responsabilità». Fabio Sturani, sindaco di Ancona e vicepresidente vicario dell'Anci con delega alla Finanza locale ritiene che nel governo ci sia un ripensamento «anche se non vorrei si trattasse di una battuta di Ferragosto» e pensa che «forse il tema è stato troppo oggetto di campagna elettorale». Sturani chiede che nel ddl «sul federalismo fiscale venga data piena autonomia ai Comuni con una entrata propria legata alla fiscalità immobiliare» e ricorda che «ad oggi manca certezza sul recupero delle minori entrate derivanti dai mancati gettiti Ici che sono pari a 1 miliardo: questi soldi, per ora, non ci sono. Noi siamo disposti a confrontarci ma le risorse certe per i Comuni vanno garantite». Domenici, che è anche sindaco di Firenze, dice che «il superamento dell'Ici era stato pensato ed attuato nel momento sbagliato», ma che «si sta già lavorando affinchè si preveda la introduzione di un nuovo tributo per i Comuni, tale da garantire loro autonomia e responsabilità. Una ipotesi, che abbiamo discusso con il ministro Calderoli - rileva - è proprio quella di riunificare, sotto la responsabilità dei Comuni, i tributi che riguardano gli immobili, in modo da assicurare, con quella che potremmo definire "imposta federale sugli immobili" le risorse necessarie alla erogazione dei servizi ai cittadini».

Dai blog