Fabrizio dell'Orefice f.dellorefice@iltempo.it ...
Nelle piccole e grandi feste del Partito democratico, in corso in tutta Italia, nei tanti banchetti e gazebo allestiti nelle località di vacanze la raccolta - riferisce un comunicato - ha segnato un grande risultato. «Salva l'Italia» è l'appello che lancia la manifestazione del 25 ottobre a Piazza San Giovanni a Roma e mette insieme i temi della libertà con quelli sociali. Da una parte la critica al governo per il lodo Alfano e gli altri provvedimenti che rischiano di comprimere il ruolo democratico del Parlamento e di introdurre elementi illiberali (il reato di clandestinità, le impronte digitali ai bambini rom, una legge sulle intercettazioni che limita e danneggia la capacità di combattere il crimine), dall'altra la protesta contro un esecutivo che non aiuta le famiglie, che non sostiene stipendi e pensioni, che aumenta le tasse dopo aver detto di volerle tagliare. L'appello è stato lanciato lo scorso 9 luglio, l'obiettivo dichiarato è raggiungere cinque milioni di firme. Ciò significa che dall'inizio di luglio alla data della manifestazione ci sono a disposizione 108 giorni. Dunque il ruolino di marcia prevede che dovrebbero essere raccolte 46.296 firme al giorno. Dopo 36 giorni, compreso quello di ieri, la petizione avrebbe dovuto raggiungere 1.666.656 sottoscrizioni, mentre ha appena toccato la soglia di un milione. Quel tetto dovrebbe essere stato superato almeno da due settimane. Certo, va detto anche che sono giornate di ferie, le città sono vuote, gli italiani si riversano sulle spiagge e un numero considerevole di italiani è all'estero. Non sono giornate indicative visto che la raccolta di firme non è sempre costante e dovrebbe recuperare con la ripresa autunnale. Veltroni, lanciando l'iniziativa, disse che chiedeva agli italiani Pd una firma a tutti gli italiani che «stanno assistendo al mancato rispetto degli impegni presi in campagna elettorale da parte del premier e dai suoi sostenitori». Ma non hanno firmato già il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Ieri il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha minacciato di abbandonare il Pd.