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Forza Italia ora gioca all'attacco

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Sgombrato il campo dall'aspra polemica innescata soprattutto dal centrodestra, nettamente contrario allo slittamento delle elezioni alla primavera prossima, è già iniziata nelle due principali coalizioni la corsa alla candidatura alla presidenza. Il Partito democratico, che ha visto diversi suoi esponenti di primo piano (a cominciare dall'ex governatore Ottaviano Del Turco) travolti dal ciclone giudiziario della sanità, si trova in una situazione a dir poco imbarazzante per la scelta del suo candidato. Ma in queste ultime ore si sta assistendo a un'operazione, non solo mediatica, con cui si cerca di gettare discredito sul centrodestra, e segnatamente su Forza Italia, con insinuazioni e calunnie in relazione proprio all'inchiesta sulla sanità che ha colpito prevalentemente esponenti del centrosinistra. Al centro di questa sorta di rovesciamento delle parti, i sussurri e le indiscrezioni sul memoriale che sarebbe stato redatto da Giancarlo Masciarelli, ex presidente della Finanziaria regionale e artefice delle cartolarizzazioni dei debiti della sanità, e che si troverebbe in possesso dell'avvocato Carlo Taormina, già sottosegretario all'interno di un governo Berlusconi. Da alcune settimane, con uno stillicidio a orologeria si parla di finanziamenti occulti a Forza Italia e si tirano in ballo i nomi di Fabrizio Cicchitto (capogruppo del Pdl alla Camera) e del coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini. Chiamati in causa, i due esponenti del Pdl minacciano querele, ma le voci, come il venticello rossiniano, si moltiplicano nel tenativo di spostare addirittura il baricentro dell'attuale inchiesta della Procura pescarese. «Dietro l'attacco proditorio agli onorevoli Cicchitto e Verdini - denuncia Francesco Giro, sottosegretario ai beni culturali - c'è un piano preciso e premeditato che ha come obiettivo quello di gettare discredito su due autorevoli esponenti di Forza Italia e del partito del premier, attualmente impegnati nella costruzione dell'ambizioso progetto politico del Pdl». Insomma si va ripresentando la stagione dei veleni e dei dossier. E il vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, dopo aver rinnovato la sua solidarietà a Cicchitto e Verdini, si chiede con una punta di amarezza e di rabbia: «Quanto questa mia solidarietà potrà servire a essi, sovrastati da una perfida calunnia? Come per la storia delle intercettazioni finita nel nulla, anche per Cicchitto e Verdini si continua ad agitare il fantasma di un dossier che li chiamerebbe in causa». Intanto il centtodestra abruzzese comincia a percorrere il doppio percorso della costituzione effettiva del Pdl in Abruzo e della scelta del candidato governatore. Nel centrosinistra invece appare difficile sciogliere innanzitutto il nodo delle alleanze. Rifondazione pone come condizione irrinunciabile che nessun indagato sia messo in lista, mentre l'Idv, unico partito ad aver effettivamente ritirato il proprio rappresentante dalla giunta, fa balenare l'ipotesi di candidare Antonio di Pietro.

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