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Famiglia Cristiana alza il tiro ma è crollo nelle vendite

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Nell'editoriale che uscirà nel prossimo numero il settimanale attacca il loquacissimo Gasparri e altri politici (Rotondi, Bertolini, Quagliariello) «senza argomenti». La frase che conclude l'articolo racchiude l'invito a farla finita con le critiche: «E ora basta». «Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili», scrive Beppe Del Colle, che ricorda: «Divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, "dico", diritti della famiglia, abbiamo condannato l'inserimento dei radicali nelle liste del Pd». Poi passa in rassegna la storia del settimanale: «Una volta eravamo conosciuti come un giornale di gente coraggiosa, "inviati" che andavano nell'est europeo, sfidando polizie occhiutissime, a cercare le testimonianze del lungo martirio dei cristiani sotto il comunismo». Infine avverte: «Non siamo mai cambiati nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani». La rivista di stampo cattolico torna anche a parlare della norma sulle impronte ai rom, che definisce «una trovata sciocca e inutile». «Abbiamo definito "indecente" la proposta del ministro Maroni sui bambini rom - si legge - perché da un lato basta censirli, aiutarli a integrarsi con la società civile in cui vivono marginalizzati, ma dall'altro bisogna evitargli la vergogna di vedersi marcati per tutta la vita come membri di un gruppo etnico considerato in potenza tutto esposto alla criminalità». Proprio la questione delle impronte porta Del Colle a ricordare le persecuzioni a danno delle minoranze: «Quella foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss è venuta alla memoria come un simbolo. Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato». Famiglia Cristiana risponde poi direttamente alle critiche del sottosegretario Giovanardi, che li aveva definiti "cattocomunisti": «Secondo Giovanardi - scrive - non rappresentiamo la "vera dottrina della chiesa". Nessuna autorità religiosa ci ha rimproverato nulla del genere, e lui non ha nessun titolo per giudicarci dal punto di vista teologico-dottrinale». Maurizio Gasparri ha intanto annunciato querela al direttore di Famiglia cristiana don Antonio Sciortino per le «espressioni ingiuriose» usate nei suoi confronti. Un attacco che il capogruppo del Pdl al Senato definisce una «caduta di stile di una persona travolta da un crollo di vendite, oggi documentato anche dal Sole 24 Ore». Il quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli, infatti, ha pubblicato ieri un'inchiesta che mette in luce la «crisi in edicola» per il settimanale dei Paolini. «Dietro le polemiche - rileva Il Sole - un calo di vendite: l'intera holding editoriale soffre».

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