Fabio Capolla TERAMO L'obiettivo è ...
Un'eredità che sarà difficile da gestire, con i conti in rosso, la sanità in crisi, l'Abruzzo che non riesce ancora a trovare una collocazione che gli spetta in Italia e in Europa. Giovanni Chiodi, Gianni per tutti, punta a quella poltrona. Vuole esportare il modello Teramo in tutta la Regione. Basterebbe questo per convincere Berlusconi a sceglierlo come candidato del Pdl. Basterebbe il lavoro fatto al Comune di Teramo, prima come leader dell'opposizione, quindi come sindaco, per dimostrare le sue capacità. Capacità che vanno oltre gli interessi di bottega, dei partiti. Gianni Chiodi non ha mai voluto prendere la tessera di un partito. «E la nascita del Pdl mi ha dato ragione», racconta. «Solo con progetti concreti, con la volontà di dare un senso alla politica quotidiana in un'ottica che va nel futuro si riesce a lavorare per la gente, tutta. Sono le persone che lavorano per raggiungere questi obiettivi. L'unità che c'è stata in quasi dieci anni al Comune di Teramo ne è la dimostrazione». Punti a suo favore l'inaugurazione del nuovo stadio, un project financing per il teatro comunale, la "guerra" con l'Anas per chiudere i lavori, dopo venti anni di attesa, per una circonvallazione alla città. Fiore all'occhiello il Piano strategico "Teramo 2020". Tutti insieme a progettare il futuro a 360 gradi. Un sistema di gestione della politica da esportare in Abruzzo. «Abbiamo salvaguardato i servizi alla persona, l'attenzione al sociale, siamo stati tra i primi a pensare di abolire l'Ici sulla prima casa, poi diventata scelta nazionale», snocciola Chiodi, che si è dimesso da sindaco per puntare alla presidenza della Regione. «Per il futuro l'Abruzzo deve puntare su una classe dirigente locale. Esprimere per primi in Italia un governatore del Pdl significa ridare entusiasmo e speranza agli abruzzesi - ha sottolineato - se arrivasse un prefetto la freddezza sarebbe tanta. Abbiamo invece la possibilità di crearci anticorpi. L'Abruzzo diventa così il primo laboratorio del Pdl, un importante banco di prova». E nel suo bagaglio di esperienza arriva con i dati del Sole 24Ore che evidenziano come Teramo, con lui sindaco sia primo in Abruzzo e quinto in Italia per attrattività, che ha il minor prelievo fiscale per cittadino in regione e sia primi per spesa pro capite per il welfare. La costumer satisfaction gli ha riconosciuto un gradimento del 79%. «Non mi son dimesso con certezze di candidatura - ha concluso - sono senza paracadute, tornerei alla mia attività. Ma anche da Roma ho segnali positivi». Segnali che vengono anche dalla gente, quella che dovrà andare alle urne.