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Roma non piange: è la città italiana in cui i prezzi salgono meno

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Sono soprattutto gli articoli di tutti i giorni a costare di più anche se gli aumenti differiscono da città a città e così se Cagliari registra gli incrementi più elevati, pari al 4,7% su base annua e allo 0,7% rispetto a giugno 2008, Roma appare da questo punto di vista la città più virtuosa, con un +3,3% di aumento annuo e uno 0,1% mensile, seguita da Trieste, con +3,5% sull'anno e +0,3 % rispetto a giugno, e Bologna con un incremento di +3,6% su luglio 2007 e +0,6% rispetto al mese scorso. "Care" anche Napoli, Torino, l'Aquila e Palermo (tra +4,2 e +4,6 per cento gli incrementi annui rilevati). Ma se a Roma i prezzi salgono meno rispetto alle altre città italiane, non vuol dire che i rincari non ci siano stati e che abbiano colpito, soprattutto, i generi di prima necessità come pasta, pane, latticini, carne, frutta e verdura. Da una nostra indagine effettuata negli ultimi mesi su un campione di prodotti di largo consumo presi dagli scaffali di sette diversi supermercati della Capitale, risulta infatti che da febbraio a luglio di quest'anno gli aumenti medi vanno da +25 centesimi su un pacco di pasta a +70 su un chilo di carne. Nello specifico, confrontando ad esempio il prezzo di un pacco di penne Barilla da 500 gr. al supermercato Pam di piazza Irnerio, abbiamo verificato che il prezzo è aumentato di 26 centesimi passando da 62 centesimi di febbraio a 88 centesimi di luglio. Cambiando marca non cambia il risultato. Tra 10 e 25 centesimi gli aumenti medi su un pacco di pasta da mezzo chilo della De Cecco, confrontando i prezzi di tre diversi punti Conad in zona Prati, Nuovo Salario e Gianicolense. Negli stessi supermercati abbiamo rilevato aumenti di 10 centesimi al chilo sulla mozzarella di bufala servita fresca. Stessi aumenti anche su una confezione da 250 gr. di caffè Lavazza oro: rispetto a febbraio di quest'anno alla Gs di via Boccea si è passati da 3,20 euro a 3,24 mentre al Panorama di via Aurelia da 3,48 a 3,70. Non va meglio per affettati e formaggi. Il prezzo al chilo del Parmigiano Reggiano è passato, sempre al Panorama, da 17,35 euro a 17,58 mentre quello del prosciutto Parma alla Gs di Cinecittà 2 è aumentato di 8 centesimi. Cosa dire della carne e della frutta? Negli stessi supermercati presi in esame, abbiamo verificato come il prezzo al chilo delle fettine di vitello scelte sia aumentato in media di circa 10 centesimi, quello delle braciole di maiale anche di 70 centesimi. Per quanto riguarda la frutta abbiamo monitorato il prezzo di kiwi, mele e banane: il confronto con il mese di febbraio 2008 parla di rincari tra il 5 e il 10 per cento. E mentre i prezzi nei supermercati salgono, diminuiscono le vendite dei beni alimentari: -4,1% nel secondo trimestre di quest'anno, secondo l'ultima indagine Unioncamere.  

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