E Taormina rilancia, dall'inchiesta nuove sorprese
«Ma il memoriale c'è — afferma deciso — certo che c'è. Masciarelli potrà anche averlo dimenticato, ma me lo consegnò, all'inizio del 2007. Non si tratta di appunti difensivi — prosegue — mi dette anche quelli all'inizio. Poi mi consegnò il documento completo: un documento in cui sono contenuti i dati della prima e della seconda cartolarizzazione con tutti i riferimenti politici: nomi, cognomi, somme di denaro e tutte le cifre». E tanto per mettere in chiaro come stanno le cose il legale aggiunge: «Se il memoriale che mi è stato consegnato è vero io le tangenti le do per certe». È un fiume in piena, del documento che «è custodito in un posto sicuro», da tutte le coordinate: «consentirebbe di fare pulizia su tutto, sul presente sul passato e sul futuribile, attraverso l'individuazione delle operazione, della entità delle tangenti e l'individuazione dei responsabili politici locali e nazionali che hanno operato nelle varie vicende». Dai magistrati è andato comunque, pur sapendo di non poter parlare: il memoriale, infatti, gli fu consegnato da Masciarelli «in stretta connessione con le esigenze difensive, quando non solo io lo assistevo per la vicenda della Fira — chiarisce Taormina — ma anche per l'inchiesta che è attualmente in corso» di conseguenza il materiale è coperto dal segreto professionale. Insomma, ai fini tecnici quella dell'avvocato a Pescara sarebbe stata poco più di una visita di cortesia: «La dignità della professione viene prima di tutto, mi dispiace di non poter collaborare con i magistrati, ma allo stato attuale non posso fare diversamente. Certo se Giancarlo Masciarelli dovesse dare un segnale diverso io saprò quello che devo fare». Le rivelazioni non coinvolgerebbero solo le persone attualmente indagate: «Si tratta di fatti — sostiene Taormina — che hanno dei precedenti ed hanno delle situazioni successive, quindi e' il complesso dell'amministrazione regionale e non solo dell'Abruzzo che viene in rilievo. Tutto quello che Masciarelli ha avuto modo di comunicarmi e di passare in rassegna nel suo memoriale, che mi ha consegnato nel gennaio del 2007, è sicuramente di interesse». Intanto, sono due gli elementi fondamentali di snodo dell'inchiesta: l'interrogatorio di un funzionario di Deutsche Bank, che sarebbe al corrente dello sviluppo tecnico delle operazioni, e l'incidente probatorio fissato per il prossimo 8 settembre, chiesto dal pool di magistrati che indagano per blindare le dichiarazioni di Vincenzo Maria Angelini, il re delle cliniche private abruzzesi che, dopo aver versato milioni di tangenti, ha presentato il conto, diventando la «gola profonda» della Procura. Questo sempre che dalle indagini della Finanza che proseguono senza rispetto per ponti e feste non vengano fuori elementi utili a quadrare il cerchio. P.P.