E la Cgil fa propaganda: «Pensionati più poveri»
«L'inflazione al 4,1% conferma la nostra preoccupazione - spiega Megale - espressa sia con i dati previsionali che col tendenziale del mese precedente. Ci troviamo di fronte a un dato che colpisce il potere d'acquisto di salari e pensioni nel momento in cui la crescita economica è praticamente a zero, evidenziando un rischio reale di stagflazione». Ma non finisce qui. Secondo Megale il dato è ancor «più grave» se collegato all'inflazione della spesa quotidiana che superando il 6% con rincari per beni come il pane di circa il 13%, «significa che i redditi bassi, soprattutto quello dei pensionati (circa 10milioni di persone sotto gli 800 euro mensili) e 800mila giovani precari che guadagnano mediamente 700 euro al mese, l'inflazione vera non è al 4,1 ma tra il 6 e il 7%». Megale sottolinea, inoltre, che anche nel 2008, l'inflazione è più alta nelle realtà del Mezzogiorno, dove di media le retribuzioni sono più basse del nord, «capovolgendo uno dei tanti luoghi comuni per i quali al Sud, costando meno la vita, dovrebbero esserci salari più bassi».