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Consulenze, la «pacchia» è finita

Brunetta

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Lo rileva una relazione dalla Corte dei Conti che analizza i diversi impegni di spesa sostenuti dai vari dicasteri constatandone l'importo totale per il 2005 pari a 31.821.306,87 euro e di 10.386.963 euro per l'anno successivo con una diminuzione della spesa di circa il 65%. «La legge Finanziaria 2005 ha previsto per il triennio 2005-2007, limiti alla spesa per gli incarichi affidati ad esterni, disponendo il non superamento da parte di ciascuna amministrazione della spesa sostenuta per incarichi nel 2004» riporta la relazione e «limiti più stringenti sono stati contemplati dalla legge Finanziaria 2006 secondo la quale la spesa complessiva per incarichi nel 2006 non deve superare il 50% di quella effettuata nel 2004». A primeggiare tra tutti i dicasteri in fatto di spesa è la Presidenza del Consiglio con oltre sette milioni di euro in consulenze richieste nel 2005 impegnate in larga misura per ammodernare gli impianti informatici nelle amministrazioni pubbliche, per analizzare le politiche e i progetti adottati dal governo in materia scolastica e di previdenza sociale e per promuovere azioni che vadano a contrastare la diffusione della droga e delle sostanze psicotrope. Purtroppo le motivazioni che determinano il ricorso a soggetti esterni all'amministrazione «risultano essere di frequente generiche e non differenziate tra un decreto e l'altro; per di più non sempre può desumersi dai curricula allegati la provata capacità professionale degli incaricati e la specifica conoscenza tecnica della materia di cui gli stessi vengono chiamati ad occuparsi». Già nel 2006 le richieste di ingaggio sono costate alla Presidenza del Consiglio il 65% in meno. Si è così arginato, tra le altre cose, anche il possibile problema che «l'elevato numero degli incarichi attribuiti potesse comportare una sostanziale sott'utilizzazione delle strutture e evidenziare valutazioni non favorevoli sulla qualifica professionale del personale in ruolo». Altrettanto «spendaccione» è il ministero dell'Ambiente che nel 2005 ha speso più di sette milioni di euro per un progetto in convenzione con gli Istituti di Ricerca Interuniversitari mirato alla valutazione dello stato di conservazione di Parchi nazionali, al supporto di attività connesse alla tutela della fauna dei vertebrati e a fornire un supporto tecnico-scientifico alla pianificazione antincendi boschivi. Ironia della sorte: una parte dei fondi utilizzati sono stati impegnati dall'Osservatorio Naziolale Rifiuti per un'analisi della gestione dei rifiuti e del riciclaggio. Seguono a ruota il ministero delle Infrastrutture con una spesa di 3.246.473,86 euro nel 2005 e 146.261,80 l'anno successivo, lo Sviluppo Economico, 1.177.536,88 euro nel 2005 con un risparmio di soli 168.557,88 euro nel 2006 e la Difesa 1.103.332,61 con una decurtazione del 40% nel 2006. Infine tra dicasteri più virtuosi si conquista il podio quello della Solidarietà sociale che solamente nel 2006 ha speso 2.341,95, quello del Lavoro e della Previdenza sociale che è passato dai 368.420 euro nel 2005 a soli 7.800 l'anno successivo e quello delle Politiche Agricole e Forestali: 423.633,81 nel 2005 e 16.200 nel 2006.

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