Gava, si riunisce la Dc
Il feretro, portato in chiesa dai figli Antonio e Marco e dal nipote Gabriele, è stato accolto da un lungo applauso e tanta commozione. Ci sono alcune corone di fiori, tra cui anche quella del sindaco di Roma, Gianni Alemanno e una del ministero dell'Interno, diretto due volte da Gava. Una è stata inviata anche da Mino Reitano. Guardando i banchi delle prime file della Basilica, sembrava di rivedere una vecchia immagine degli anni '80, di quelle che oggi difficilmente si riesce a trovare in giro. Insieme alla famiglia Gava, con la moglie Giuliana e i tre figli, Angelo, Marco e Antonella, c'era un intero pezzo di storia della Democrazia cristiana: il trio Andreotti, Forlani, e Casini, seduti allo stesso banco. Bianco, Pomicino, Darida e Silvio Lega, antico "delfino" di Gava. E ancora Rotondi e Scotti, a rappresentare il governo. Tutti tasselli di quel vecchio mosaico che fu lo scudocrociato, uno davanti all'altro, impegnati a salutarsi, all'arrivo in chiesa, con strette di mano, abbracci e baciamano, come davvero non si vedeva da tempo. «Assolto in terra e accolto in cielo. Oggi Antonio è entrato in Paradiso», ripete più volte durante l'omelia monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni. È l'ex segretario Dc Forlani a prendere la parola alla fine della messa: «Antonio è stato colpito dalle ingiustizie degli uomini e della malattia», facendo riferimento alla vicenda giudiziaria che vide coinvolto il "vicerè" per 13 anni. E aggiunge, ricordando un autore inglese: «La verità purtroppo cammina con passo normale mentre le bugie volano». Applauso e standing-ovation dell'intera assemblea. Andreotti uscendo dalla chiesa si dice emozionato, e Casini ricorda «la dignità e la compostezza con cui Gava ha vissuto questi anni di dolore e persecuzione». Il carro funebre è già pronto per portare l'ex ministro verso Castellamare di Stabia, sua città natale, per una piccola celebrazione nel pomeriggio. Poi, l'ultimo viaggio, quello verso il cimitero di Trevi, vicino Fiuggi, dove l'ex Dc partenopeo è stato sepolto.