Fabrizio dell'Orefice f.dellorefice@iltempo.it «Voglio ...
Fu Sullo a volere che lo conoscessi». Fa caldo a Roma, il ministro raggiunge a piedi La Caffettiera, in piazza di Pietra, si siede e attacca a raccontare. Ha solo un tentennamento: «In verità proprio qui non dovrei mai parlare con un giornalista del Tempo...», premette memore della chiacchierata rubata a tre colonnelli di An. Ma poi si lascia andare. Che cos'è il ministero light? «Il ministero che costa meno, potremmo chiamarlo anche ministero low cost. Via le spese. Proviamo, se funziona spero che sia un modello che venga seguito anche dagli altri». Più che light o low cost, tanto per rimanere nella lingua anglosassone, sembra una mission impossible: un ministero che costa poco. «Si può fare. spiega Rotondi -. Per esempio, l'autoblu. Ne faccio ameno. Niente». E come si fa? «Tanto per cominciare abito a pochi passi da Palazzo Chigi e dunque posso andare in ufficio e tornare a piedi. Anzi, più che si può, lo sto facendo già. Sa quante volte ho preso l'auto di servizio? Tre. Una per i funerali di Gava e due per altre cerimonie a Roma». E a Bologna per l'anniversario del 2 agosto? «Sono andato con la mia macchina». E va bene, via l'autoblu. Ma in un mini-ministero come quello dell'Attuazione del programma che cos'altro si può tagliare? «Si può, si può - insiste il rappresentante del governo -. Altro esempio è lo staff. Prendiamo il presidente del comitato tecnico-scientifico del ministero. Ho nominato Paolo Cirino Pomicino, tanto che l'Unità ha avuto da ridire. Paolo, non solo è un uomo di grande intelligenza, ma ha anche rinunciato al compenso per quell'incarico: erano 40mila euro all'anno. Via anche quelle». E va bene, altri quarantamila euro. Basta così. Neanche per sogno. «Lo staff - spiega Rotondi - è composto da tante persone. Il consigliere giuridico, per esempio. Ho nominato un avvocato dello Stato che ha scelto di farlo anche lui gratis. E poi il consigliere per gli affari legali. Ho voluto l'avvocato Franco De Luca, che è deputato e dunque già ha uno stipendio pubblico e penso che basti e avanzi. E dunque anche lui lavora gratis per il ministero». «Guardi - continua il titolare del dicastero che verifica l'attività del governo - è solo una questione di buona volontà. Se si vuole risparmiare bisogna solo mettersi di impegno. Noi siamo un piccolo ministero, quasi inesistente, e in rappresentanza di un partitino, la Dc per le Autonomie. Ma abbiamo invertito la rotta. Mentre prima si scaricavano sugli uffici pubblici i costi dei partiti, noi vogliamo fare il contrario: è la nostra organizzazione che s'accolla i costi del ministero. Per questo dico che, se ci riusciamo noi, possono farcela anche quelli che sono rappresentanti dei grandi partiti». E d'accordo. Il ministero però sta preparando la campagna «Governoincontra», quindi spenderà un bel po' di soldini. «Neanche per sogno - s'inalbera Rotondi -. Ne risparmiamo invece un bel po'. Posso dirlo con certezza. Quasi due milioni di euro, 1,8 a voler fare proprio i precisini. Sono i soldi che i governi precedenti spendevano per mandare brocure, depliant e robe del genere che poi puntualmente non leggeva nessuno. Noi facciamo al contrario. Il nostro piccolo budget l'abbiamo rimesso a disposizione della presidenza del Consiglio. Perché "Governoincontra" sarà una cosa fisica. Saranno i vari ministri che andranno dalla gente a spiegare quello che stanno facendo e accogliendo consigli su quello che c'è da fare. Gli incontri si faranno nelle strutture pubbliche, nelle prefetture. Quindi non ci sono costi». Insomma, Rotondi ci prova. Lo ammette anche lui che il suo è un esperimento. E confessa che non sta inventando nulla di straordinario: «È il modello svedese - spiega il ministro per l'Attuazione del Programma - Bisogna essere orgogliosi di lavorare con il governo del Paese. E bisogna farlo gratis. È meglio che i miei colleghi s'adeguino perché i tagli che sono decisi sono niente rispetto a quello che arriverà. A settembre verrà varato un piano per arrivare al taglio del 30% delle strutture. È un lavoro che Berlusconi ha chiesto a Brunetta e a me di avviare. Sarà un ampio screening su tutto ciò che è pubblico». Quindi chiamerebbe a collaborare anche qualcuno di sinistra? «Ma certo, anche comunista. Basta che venga gratis».