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Il mondo s'accende di proteste Ad Ankara un uomo si dà fuoco

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400esuli tibetani che avevano inscenato proteste vicino all'ambasciata cinese a Katmandu. Numerose le manifestazioni anche in Europa: circa 200 dimostranti tibetani, vestiti con abiti macchiati di sangue e con al collo i cinque cerchi simbolo delle Olimpiadi, al grido di «Ue svegliati, Ue svegliati!» si sono raccolti davanti alle sedi delle istituzioni europee a Bruxelles, mentre gli attivisti di Reporters sans Frontieres hanno organizzato manifestazioni contro la censura in varie città europee, tra cui Madrid e Berlino. Uno striscione con cinque manette unite fra loro come i cerchi olimpici è stato esposto davanti all'ambasciata cinese a Londra, dove si sono ritrovati circa 300 dimostranti, molti dei quali provenienti da Tibet, Birmania, Zimbabwe e Sudan. A Parigi, dopo l'annullamento dell'interdizione a manifestare, alcune centinaia di persone hanno raggiunto la sede della rappresentanza diplomatica cinese, tenendo fra le mani i ritratti di alcuni dissidenti cinesi e gridando «Sarko collaborazionista, Hu Jintao assassino». La manifestazione più drammatica ha avuto luogo ad Ankara: davanti all'ambasciata cinese, dove si erano radunati circa 300 appartenenti all'etnia musulmana degli uiguri, un uomo ha tentato di darsi fuoco. Il rapido intervento della polizia ha evitato il peggio, e il dimostrante ha riportato solo lievi ustioni al viso e alle mani.

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