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Il Pd non sa cosa dire e lascia parlare la Cgil

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Solo il Sunia e la Fiom, che fanno capo alla Cgil, sono intervenuti. «Tremonti, annuncia 20.000 case nel 2009 e intanto ne cancella 12.000» tuona il segretario nazionale del Sunia, Luigi Pallotta che parla di «una vera e propria truffa». «Si tolgono infatti 550 milioni di euro destinati nel 2007 all'emergenza abitativa, ed in particolare alle famiglie disagiate sottoposte a sfratto, per destinarli ad un fondo nazionale che dovrà finanziare un piano casa tutto da definire entro sei mesi che dovrà successivamente essere attuato dalle Regioni e dai Comuni». Per Pallotta «già si profila l'ennesimo sostegno ai costruttori». La Fiom rilancia l'ipotesi di una mobilitazione autunnale contro una manovra che «non fa nulla per intervenire a favore dei redditi da lavoro e da pensione, che continuano a vedere ridotto il loro potere d'acquisto». Veltroni interviene solo sui tagli all'editoria considerati «inaccettabili e vessatori» prospettando un problema per la «libertà d'informazione e per i posti di lavoro». Per il Pd si fa sentire Andrea Martella, responsabile infrastrutture nel governo-ombra, che commenta solo il piano casa definendolo «un bluff ai danni dei più deboli». Casini, come capogruppo dell'Udc alla Camera, parla di manovra «rivoluzionaria» ma che «espropria il Parlamento delle sue funzioni». Critiche vengono dall'esponente dell'Idv, Massimo Donadi: «Una manovra sbagliata nel metodo e nel merito. Finge di tagliare tasse, sprechi e privilegi, in realtà, taglia risorse a settori delicati e vitali del Paese, come la sanità, l'istruzione, la sicurezza, la ricerca e lo sviluppo».

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