Olimpiadi, è già polemica

A scatenare la bufera è stato un invito in tal senso lanciato dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri e dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni. Gasparri prende ad esempio la campionessa di scherma tedesca Imke Duplitzer che ha annunciato il suo boicottaggio dell'evento di venerdì in segno di protesta per il mancato rispetto dei diritti civili e umani delle minoranze da parte del regime cinese. La Meloni ha invece definito «un segnale importante contestare l'inaugurazione dei Giochi di Pechino affinchè chiunque, in qualunque maniera, con una parola, con un gesto, con una presa di posizone più o meno appariscente, possa ricordare al mondo quali sono i valori in cui noi crediamo». Una sonante bocciatura alla proposta arriva dal Presidente della Camera Gianfranco Fini: «Certamente appoggio l'appello alla Cina per una politica che sia garante dei diritti umani ma considero le Olimpiadi una festa di fratellanza tra i popoli. L'esperienza dimostra che ogni volta che si è dato corso a boicottaggi non si è raggiunto l'obiettivo». È lo stesso Berlusconi a voler chiarire la posizione del governo italiano attraverso il titolare della Farnesina Frattini, chiedendogli di spiegare alla stampa la versione di palazzo Chigi, ovvero che «il tema dei diritti umani si affronta ogni giorno e non nelle tre settimane delle Olimpiadi. Quel che devono o non devono fare gli atleti spetta al Cio e al Coni deciderlo». Neppure il ministro delle Riforme Umberto Bossi da appoggio ai due esponenti di An ritenendo ipocrita che uno sportivo partecipi ai giochi olimpici per poi manifestare dissenso. «Io non sono per le mezze misure - ha detto Bossi - ma per le misure dirette». Dal fronte opposto anche il deputato radicale Matteo Mecacci, rincara la dose: «Mi hanno sinceramente sorpreso le parole di Gasparri e del ministro Meloni dato che il nostro ministro degli esteri Franco Frattini sarà presente a Pechino, peraltro contro la volontà del Parlamento». Infatti la commissione Esteri della Camera aveva espresso parere contrario alla partecipazione dei massimi rappresentanti politici alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. «Non si può chiedere agli atleti italiani - aggiunge Mecacci - di fare quello che il nostro governo non è stato finora capace di fare». La posizione è sostenuta anche dall'ex ministro delle politiche giovanili e sport Giovanna Melandri. Poco dopo il Cio (Comitato Internazionale Olimpico) non si astiene dall'esporre la propria posizione: «Deploriamo ogni invito rivolto agli atleti - spiega la portavoce Emmanuelle Moreau - affinché non prendano parte all'inaugurazione dei Giochi olimpici». Frattini in conclusione si augura che sia un'olimpiade da ricordare per il grande numero di medaglie e non per una diatriba politica logorante.