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Stazioni, porti e Cpt: penisola blindata

Militari a Tor di Quinto

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Ieri mattina gli italiani si sono risvegliati con un nuovo vicino di casa: l'esercito. Alle prime luci dell'alba è partita l'operazione «Strade sicure» del Governo, che ha portato i militari a presidiare nove grandi città, alcuni «obiettivi sensibili» e gli ingressi dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione), dove sono detenuti i migranti irregolari. Nel giro di qualche giorno tutti i tremila soldati previsti saranno impegnati a sorvegliare la Penisola con compiti di pubblica sicurezza ma non di polizia giudiziaria. In sostanza, potranno arrestare qualcuno solo in flagranza di reato. Sei mesi prorogabili e una spesa prevista di 60 milioni di euro i numeri del piano del Governo. Dieci anni dopo la fine dell'operazione «Vespri siciliani», dunque, l'esercito sarà di nuovo nelle strade per quello che il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha definito «un passo nella direzione giusta», anche se «non risolutivo dell'attesa di maggiore sicurezza che viene dai cittadini». Ieri mattina Milano ha accolto i primi 174 militari, in attesa che il «contingente» si completi lunedì prossimo con gli altri 350. Avranno la mimetica e il fucile mitragliatore in spalla i soldati destinati agli 11 presidi fissi previsti finora, tra cui il Duomo e i consolati «a rischio» (Usa, Turchia, Egitto e Cina), mentre le pattuglie sorveglieranno la Stazione Centrale, l'area di via Padova e il quartiere Baggio. Il bilancio delle prime ore degli alpini a Torino è stato di 50 tossicodipendenti identificati e tre arresti al Parco Stura, il cosiddetto «Tossic Park» che spesso è stato al centro delle cronache per casi di spaccio di droga. A Napoli, invece, l'esercito è arrivato già da qualche giorno per pulire le strade dai rifiuti. Adesso si unirà alle forze dell'ordine per pattugliare il Vomero e piazza Plebiscito, sorvegliare le sedi diplomatiche e controllare il molo Beverello, nella zona del porto solitamente affollata dai turisti. I primi 50 militari del quarto reggimento Bersaglieri sono giunti a Palermo nello stesso giorno in cui 16 anni fa, all'indomani delle stragi del '92, erano arrivati i 20mila soldati dell'operazione «Vespri Siciliani». Soldati in strada anche a Catania, Bari, Bologna e Cagliari. In Veneto la presenza dell'esercito era stata fortemente sollecitata dagli amministratori locali: il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, aveva già richiesto i soldati per presidiare la zona di via Anelli, dove nel 2006 aveva addirittura fatto erigere un muro per contrastare i pusher; ora potrà utilizzare le nuove pattuglie per assicurare l'applicazione della nuova ordinanza anti-prostituzione entrata in vigore proprio ieri. In questo clima, le «pattuglie miste» di polizia e militari non hanno perso tempo, eseguendo un arresto e 126 identificazioni. A Verona le zone «calde» che saranno controllate sono quelle di corso Porta Nuova, piazza Pradaval e via dei Mutilati, oltre all'area intorno alla Stazione. Nelle vie del centro storico, invece, niente militari, almeno per il momento. Il timore, diffuso anche tra i più convinti sostenitori dell'impiego dell'esercito, è che la «militarizzazione» delle aree turistiche possa allontanare i turisti. Il piano del governo prevede anche il massiccio pattugliamento dei Cie, gli ex Cpt sparsi in tutto il territorio nazionale, da Agrigento a Gorizia. I numeri, in questo senso, parlano chiaro: un terzo dei militari stazionerà davanti ai Centri per controllare gli ingressi e, soprattutto, le uscite. In tutto nei 13 Cie dovrebbero essere impiegati circa mille soldati in presidi fissi di sorveglianza.  

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