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Addio vacanze all'insegna del divertimento e del ...

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Insomma invece di pinne, carte nautiche e guide su mete esotiche, nelle valigie dei politici troviamo i classici Balzac e Dostoevskij ma anche Oriana Fallaci, McCarthy e Hosseini Khaled, come pure Gianpaolo Pansa Renato Mannheimer e Paolo Natale. Tra maggioranza e opposizione si è scatenata una vera e propria gara alla vacanza intellettuale. Il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi fa un'elenco di quelle che saranno le sue letture estive che somiglia quasi al catalogo di una libreria. Nella sua valigia troviamo il romanzo postumo della Fallaci «Un cappello pieno di ciliege», il corposo rapporto sullo stato della cultura italiana curato da Roberto Grossi, ma anche «Luisito» di Susanna Tamaro, e «L'Amore necessario», ultima fatica della toscana Nadia Fusini. Ma non finisce qui. Bondi si porterà anche «Verderame» di Michele Mari, vincitore quest'anno del premio Grinzane Cavour, e «Se consideri le colpe», romanzo breve del giovane Andrea Bajani. Letture impegnative anche per il ministro Mara Carfagna che dice di preferire i classici a cominciare da «Papà Goriot» di Balzac. Nella valigia di Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl a palazzo Madama, ci sono già «I tre inverni della paura» di Giampaolo Pansa, «Senza più sinistra. L'Italia di Bossi e Berlusconi» di Renato Mannheimer e Paolo Natale, oltre ad un paio di volumi sulla mafia. L'ultimo romanzo della Fallaci sarà la lettura estiva anche per il presidente del Senato Renato Schifani, mentre il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha messo in valigia gli ultimi due volumi de «La Recherche» di Marcel Proust ma anche alcuni libri sul Pci. Anche Ignazio La Russa, ministro della Difesa, appassionato frequentatore di discoteche, ha atto il pieno di libri per questa estate: «Le due donne del Partenone» di Karen Essex, «Il libro delle illusioni» di Paul Aster, ma anche tanta fantascienza, di cui il reggente di Alleanza nazionale è appassionato lettore. L.D.P.

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