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Silvio vuole chiudere presto, ma Letta consiglia prudenza

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Il Cavaliere, infatti, ha il massimo interesse a chiudere al più presto la partita del salvataggio. Il tempo stringe, il consenso è ancora alto e con il gradimento dell'elettorato un'azione di pressing sui sindacati per far digerire loro una cura da cavallo per la compagnia potrebbe consentirgli di chiudere il dossier prima del rientro. È là infatti che si stanno addensando le nebbie del malessere. La patata bollente di Alitalia rischia, infatti, di aggiungersi alla «mina» dei contratti degli statali già vessati dal piano anti fannulloni di Brunetta e con il coltello tra i denti per far valere i loro diritti contrattuali. Presto, bisogna fare presto dunque. Una linea che non sembra la più favorevole per Letta, già chiamato nel 2005, a interessarsi di questioni sindacali di Alitalia e dunque conoscitore della situazione interna. Il grande mediatore sa che un'azione di forza potrebbe innescare un processo di mobilitazione sindacale a catena in grado di bloccare l'Italia in piena zona vacanze. È dunque nell'equilibrio tra fretta e prudenza che a Palazzo Chigi gioca la partita. E la possibile vittoria. Fil.Cal.

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