Dall'Iran all'isola d'Elba, si dibatte sempre sul nulla

Alle 9.30 i primi delegati arrivano già nel parco delle terme di Chianciano. È l'ora del giudizio e nessuno vuole perdersela. Con difficoltà si cerca di far mettere tutti seduti. Si comincia. Ma per arrivare al voto, quello che dovrà decidere il vincitore della sfida Vendola-Ferrero, il percorso è tutt'altro che agevole. Prima c'è la relazione della commissione verifica poteri, poi quella elettorale, infine della commissione politica. Ma, soprattutto, ci sono gli ordini del giorno. Raccomandazioni, richieste, proposte che arrivano dalla federazioni locali e dai delegati. Augusto Rocchi che insieme ad altri, ha dovuto esaminarli, mostra orgoglioso un mucchio di fogli. «Sono oltre 600», dice. La prassi vorrebbe venissero votati uno per uno, ma la commissione politica ha deciso di rendere più snella la procedura: scartati quelli che riguardano questioni eccessivamente locali, per esempio. Così ecco arrivare l'ordine del giorno che chiede al partito di impegnarsi per il rispetto della democrazia in Iran. Un po' poco. Neanche una parola sul guerrafondaio Bush? Non si può. La presidenza propone di inserire anche una riga contro qualsiasi «campagna aggressiva» nei confronti della Repubblica islamica. Assunto, si va avanti. Si passa alla richiesta di lanciare una petizione alla presidenza della Repubblica per la nomina di Pietro Ingrao a senatore a vita. Avanti. Le federazioni di Macerata e Ascoli Piceno devono essersi perse qualcosa: chiedono di aderire alla raccolta di firme sostenuta da Sinistra critica per una legge sul reddito di cittadinanza, ma anche Rifondazione ha già preparato una proposta analoga. Buono lo spirito, sbagliato il metodo. Avanti il prossimo. Questione pratica. Un federazione estera chiede di avere strumenti tecnologici avanzati per poter partecipare alla vita del partito. Forse basterebbe un computer con una web-cam. Gli organi dirigenti dovranno decidere se istituire o meno la federazione dell'isola d'Elba. Si prosegue con l'istituzione della giornata nazionale sulle morte bianche, una campagna per la modifica del paniere Istat. E poi la pace, i temi del lavoro, le energie pulite, la solidarietà a Cuba e ai cinque compagni detenuti negli Usa. Un solo voto quando qualcuno chiede di cambiare il nome della Conferenza nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici. Meglio Conferenza operaia no? La platea, a maggioranza, non approva. Il resto all'unanimità. Almeno questo.