Invasione di clandestini, è emergenza nazionale
L'opposizione si è scatenata usando parole di fuoco. Il ministro ombra dell'Interno parla di «confusione», il prodiano Barbi urla «mascalzoni», e persino Buttiglione, che pure era ministro nello scorso governo Berlusconi, definisce le scelte dell'attuale esecutivo «disumane». «L'emergenza extracomunitari era iniziata nel 2002 ma era stata limitata a solo quattro regioni - ha spiegato il ministro per la Semplificazione del programma, Roberto Calderoli -, e con il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri la estendiamo a tutto il territorio. Non è un provvedimento per aumentare i problemi, ma un modo concreto per risolverli». Anche Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, attacca: «Le mistificazioni e la demagogia non ci interessano. La decisione assunta all'unanimità da parte del consiglio dei Ministri di proclamare lo stato di emergenza è semplicemente figlia dell'osservazione della realtà». «Il governo - spiega Ronchi - ha deciso di affrontare con serietà e decisione il problema dell'immigrazione clandestina. Questo provvedimento è coerente con questa volontà e risponde unicamente alla necessità di agire con tempestività e rendere le procedure più incisive». Non ci sta neanche Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno: «Invece di indignarsi "a corrente alternata", l'opposizione, parlamentare e non, faccia un giro nel Paese reale, per comprendere quali disastri abbia prodotto la dissennata politica di boicottaggio dei Cpt, promossi dal Centrosinistra nel 1998, e poi ripudiati per ossequio ideologico nel 2007». Poi interviene anche il ministro dell'Interno e spiega che la polemica che è stata scatenata dalla sinistra è «degna della peggiore politica italiana». Infatti, puntualizza ancora il ministro, Minniti dovrebbe sapere bene che si tratta «di una procedura che ha avuto inizio nel marzo 2002 ed è stata ripetuta ogni anno per ben tre volte fino al 2007 anche dal governo Prodi. Proprio quest'ultimo - puntualizza ancora Maroni - decretò l'ultima proroga il 14 febbraio scorso». Il titolare del Viminale sottolinea come nel primo semestre del 2008 gli sbarchi di clandestini sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: per questo è stato necessario allargare il raggio d'azione a tutto il territorio nazionale.