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Colle irritato. E Fini convoca il governo in Aula

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In effetti prima che si sapesse dell'iniziativa di Fini in vari esponenti dell'opposizione, anche pubblicamente, avevano chiesto l'intervento del governo in Parlamento. Per esempio lo aveva chiesto il ministro dell'interno del governo ombra, Marco Minniti: «Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare l'emergenza "clandestini". Le dichiarazioni successivamente rese da rappresentanti del governo non solo non chiariscono ma anzi contribuiscono ad aumentare la confusione e la preoccupazione. Poiché non è una decisione ordinaria, è assolutamente necessario che il governo spieghi immediatamente al Paese e al Parlamento le ragioni, le modalità e la finalità di tale iniziativa». Richiesta alla quale si era subito accodato l'Udc con il segretario Lorenzo Cesa: «Se c'è un forte fenomeno che riguarda la clandestinità se ne discuta in Parlamento, il governo venga al più presto in aula e fornisca dati, numeri, fatti sulla questione, perchè qui si parla della vita delle persone e con la vita delle persone non si scherza». Tuttavia anche dal Quirinale è trapelato un certo stupore e rammarico per le modalità di adozione di un provvedimento che tocca temi così sensibili. Ciò pur tenendo presenti tutti i precedenti in materia, compresi quelli relativi ai decreti adottati dal governo Prodi nel 2007 e nel 2008. Al Colle è stata rilevata in particolare la diversità delle interpretazioni date per spiegare il repentino ritorno alla estensione a tutto il territorio nazionale dello stato di emergenza. Forse anche per questo il ministro dell'Interno Roberto Maroni nella sua conferenza stampa ha rivelato di aver avuto un colloquio telefonico con Napolitano e di avergli annunciato l'invio di tutta la documentazione.

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