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Senato, in 5 anni +40% in spese

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L'aula del Senato

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Il responsabile del governo ombra del Pd, Enrico Morando, ha sollevato il tema delle «retribuzioni più alte» dei parlamentari nel contesto europeo, con i «trattamenti previdenziali più generosi, avvertendo che nel Paese cresce un sentimento nei nostri confronti che assomiglia più al disprezzo che non al discredito». L'invito del senatore del Pd suscita reazioni risentite della maggioranza. «Quando si dice che non si deve essere sordi a un allarme che viene dal Paese, riguardo a una irrefrenabile spesa che si registra in Parlamento, si fa un servizio alla democrazia o si fa demagogia?» commenta Mario Ferrara (Pdl). Nei vari interventi, i senatori sottolineano come per quanto riguarda le indennità ci sia una spesa corrente obbligatoria. Il presidente della Commissione Finanze, Mario Baldassarri, osserva che «si sta parlando di 570 milioni di euro», come bilancio complessivo «una entità pari allo 0,07% del totale delle spese delle pubbliche amministrazioni e allo 0,04% del Pil». Secondo Baldassarri, «bisogna comunicare all'esterno che i costi della politica sono ben altra cosa che non il piluccare qualche migliaio di euro da questo bilancio istituzionale». In termini di numeri, il Senato quest'anno è costato 12,290 milioni in più rispetto lo scorso anno. A incidere più di altro sono i Gruppi che spendono di più nonostante siano diminuiti di numero. In totale il bilancio di Palazzo Madama è cresciuto dal 2001 al 2006 del 40 per cento.

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