L'onorevole non fa economia. La Casta vuole viaggiare di più e gratis
In compenso avranno uffici più puliti e andranno di più in giro, in particolare quelli della commissione esteri che avevano protestato per il taglio alle spese di missione. La cura Tremonti, insomma, si ferma sull'uscio di Montecitorio. Ieri infatti la Camera ha votato il proprio bilancio interno e ha accettato o respinto gli ordini del giorno, che sono in pratica delle modifiche richieste dai parlamentari e votate dall'Aula. Tutti no ha incassato la serie di ordini del giorno avanzati dai radicali che andavano proprio nella riduzione delle spese. Non si tratta di no secchi perché in realtà sono stati accettati dal relatore, Antonio Mazzocchi (Pdl), sotto forma di raccomandazione. Che è un modo gentile per non bocciare formalmente la richiesta. Negli anni scorsi le raccomandazioni sono solitamente rimaste lettera morta. Che cosa chiedevano i radicali? Chiedevano di abolire i privilegi per gli ex parlamentari che hanno diritto «in misura illimitata gli spostamenti ferroviari sul territorio nazionale fino alla categoria intecity; i trasferimenti aerei nei limiti di un plafond variabile in base alla durata del mandato esercitato, se hanno esercitato un mandato per almeno una legislatura completa; i pedaggi autostradali in misura illimitata con la sola opzione alternativa fra telepass o tessera via card; i trasporti navali». Oppure chiedevano che di quei quattromila euro si procedesse «sulla obligatorietà di documentare tali spese» e di renderle pubbliche «sul sito internet della Camera». O chiedevano che i rimborsi per le spese telefoniche potessero avvenire «a fronte di fatture relative a un massimo di due utenze fisse e due utenze mobili purché intestate al deputato stesso». In compenso è stato accolto invece un odg presentato da Roberto Antonione (e firmato anche dal capogruppo leghista Cota e dal democratico Vernetti) con il quale si chiedeva di garantire «alla commissione Esteri per il corrente anno un'adeguata dotazione finanziaria per lo svolgimento delle missioni», in pratica i «viaggi di lavoro». Volevano che fosse riportato allo livello dell'anno scorso, ma almeno questo è stato cassato. E via libera è stato dato anche a una richiesta che arrivata dal Pd Roberto Giachetti, che ricordava come già nei due anni precedenti era stato fatto, la necessità di «mantenere un costante monitoraggio ai fini di un'attenta verifica degli standard qualitativi dei servizi offerti dalla società Milano 90 srl», da cui la Camera ha fittato svariati palazzi nella zona di piazza San Silvestro. E quindi si chiede all'ufficio di presidenza di continuare a verificare i servizi di «manutenzione, pulizia, distribuzione, posta e vigilanza presso Palazzo Marini». Ritirato, invece, un altro ordine del giorno che mirava a contenere i costi del Palazzo, con il pagamento dell'utilizzo degli spazi per convegni e manifestazioni organizzati dai deputati. I parlamentari di Montecitorio, infatti, possono usufruire gratuitamente dei locali della Camera, aumentati di numero negli ultimi anni, per i propri incontri pubblici. E potranno farlo anche per i prossimi 12 mesi, a differenza del Senato che richiede un contributo al deputato o al Gruppo.