Ghedini: «Gli show nella giustizia fanno danni incalcolabili»
Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl e avvocato di Silvio Berlusconi, è uno dei principali sostenitori della lotta alla «spettacolarizzazione dei processi». Lei parla di tendenza sempre più diffusa nel nostro Paese. «È proprio così. E questo succede un po' per la forte mania di protagonismo. Un po' perché, spesso, tutti gli elementi di un processo vengono dati ai giornali, magari, ancor prima di consegnarli alle persone interessate. Questo è inaccettabile e soprattutto crea numerosi danni all'interessato». Si riferisce ai danni di immagine? «Non solo, sono danni incalcolabili. Qui, tra intercettazioni, spettacolarizzazione di indagini e processi con tutte le indebite intromissioni nella vita privata... Tutto questo, spesso, rischia di distruggere persone e percorsi professionali. E poi c'è anche un altro aspetto da considerare: quando si tratta di accusare una persona, i giornali lo fanno con pagine intere. Ma, in caso di assoluzione, la maggior parte delle volte vediamo solo un trafiletto. Chi ripaga la persona coinvolta? Ne abbiamo visti così tanti di casi del genere negli ultimi anni...». Qualche esempio? «Beh, basti ricordare la vicenda Sme con le accuse a Silvio Berlusconi. Un processo durato 13 anni, e che alla fine si è concluso con la totale assoluzione del premier, ritenuto completamente estraneo a ogni accusa. Un processo che sicuramente ha inciso sulla vita politica italiana, perché c'era una grande pervicacia da parte dell'accusa nel portarlo avanti. In una situazione normale, questo processo non sarebbe arrivato neanche all'udienza preliminare. Vuole un altro esempio?». Prego. «L'arresto di Ottaviano Del Turco, con la spettacolarizzazione dell'intera vicenda e l'applicazione di misure usate per lo più quando si ha a che fare con i mafiosi. A cominciare dalla carcerazione preventiva». La spettacolarizzazione danneggia solo i processi politici? «No, tutti i processi. Maggiore è la spettacolarizazzione, maggiore deve essere il lavoro svolto dalla difesa. Ricordiamo tutti il processo a Giulio Andreotti, un uomo che è stato sette volte presidente del Consiglio. Quella vicenda è stata un danno per l'intero Paese».