Napolitano alza la voce «Stop ai processi spettacolo»
«Nel momento in cui si riscontra una tendenza alla spettacolarizzazione dei processi, connotata anche dalla divulgazione di notizie attinenti a terzi estranei alle vicende che ne costituiscono oggetto — ha scritto il capo dello Stato — occorre recuperare equilibrio per assicurare il rispetto della dignità e del decoro delle persone coinvolte». Sul tema sollevato dal messaggio di Giorgio Napolitano è intervenuto anche al convegno torinese il garante della privacy Franco Pizzetti. «Leggo nel messaggio del presidente della Repubblica che il rischio della giustizia spettacolo nei processi mediatici è anche quello di spingere l'opinione pubblica a farsi lei stessa giudice, magari sulla base di informazioni date anche in modo superficiale, come avviene in questi talk show, ascoltando il parere di persone magari esperte, ma non sempre con conoscenze adeguate dei fatti. Con la conseguenza che abbiamo visto verificarsi in casi recenti che, se la sentenza dei magistrati non coincide con quella che l'opinione pubblica aveva già sentenziato, si tende quasi a ritenere che sia il magistrato giudicante ad aver sbagliato, come se anche la sentenza spettasse all'opinione pubblica». Anche l'Associazione nazionale magistrati condivide le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ma nello stesso tempo chiede uno stop agli attacchi contro il mondo delle toghe. Il presidente dell'Anm Luca Palamara sottolinea di recepire l'appello di Napolitano «sulla necessità di trovare un punto di equilibrio tra diritto alla riservatezza, diritto di cronaca e accertamento dei reati, però oggi c'è anche un'altra emergenza: non solo serve più tutela per la dignità di chi viene sottoposto a procedimento penale, ma anche dei magistrati titolari di indagine spesso oggetto di aggressioni ingiustificate e volgari provenienti da chi ricopre incarichi istituzionali».