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Sale la tensione sui prossimi rinnovi contrattuali degli ...

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A scatenare la polemica è stato quello che è sembrato essere un taglio di 400 milioni dei fondi accantonati dal maxiemendamento della Manovra, sulla quale lunedì la Camera voterà la fiducia, ai rinnovi dei contratti pubblici per il triennio 2009-2011, che sembravano scendere da 2.740 a 2.340 milioni. Versione nettamente smentita da uno dei relatori del provvedimento, Marino Zorzato, e dal sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas, che ha definito quelle sul taglio dei 400 milioni «notizie del tutto prive di fondamento». Perché, ha spiegato in un comunicato, «in realtà l'articolo del decreto legge 112, relativo ad interventi vari per lo sviluppo dell'economia, conteneva per il 2009 non solo le somme destinate ai contratti per il pubblico impiego, ma anche 500 milioni per altri interventi. Dopo l'esame nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, 400 milioni di questi sono stati utilizzati per destinarli ad agevolazioni fiscali a carattere permanente, segnatamente per il settore agricolo, senza assolutamente intaccare l'entità delle somme destinate al rinnovo dei contratti per il pubblico impiego». Insomma, garantisce il governo, non c'è nessun cambiamento di posizione sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Ma il «giallo» dei 400 milioni ha messo in allarme i sindacati. Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil, ha minacciato un «settembre caldo» e ha detto che se il governo andrà su quella strada «lo sciopero sarà inevitabile». Più cauta la Cisl. «Non c'è nessun taglio e le risorse previste per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego saranno stanziati nella Finanziaria», ha replicato il ministro Renato Brunetta, sottolineando che «l'impegno del governo resta quello previsto in base all'inflazione programmata». Brunatte ha spiegato inoltre in un'intervista che i soldi verranno dati solo a chi li merita, e verranno presi dal taglio delle consulenze. E ha anche voluto smorzare le polemiche sulla contrattazione integrativa perché, ha spiegato, nel maxi emendamento della Manovra è stato creato un fondo ad hoc nel quale confluiranno «i risparmi delle consulenze e quelli ricavati dalle collaborazioni interne dei dirigenti».

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