Lambrusco proibito per i comunisti
Il menù è stato molto gradito, ma qualche delegato ha notato l'assenza sui tavoli del vino. È stato chiesto ai camerieri di servirlo, ma questi ultimi hanno opposto un intransigente diniego. Il vino non era compreso nel budget. Così molti delegati si sono organizzati in proprio e hanno acquistato bottiglie di Lambrusco rosso nell'adiacente bar. La diaspora enologica è durata una decina di minuti, ma qualcuno l'ha presto fermata. I vertici organizzativi del Pdci hanno infatti ordinato al barista di interromperne la vendita. «Ordini di partito» subito eseguiti. Ma la novità ha suscitato la protesta dei delegati rimasti a secco e soprattutto dei giornalisti che hanno rivendicato la loro qualità di osservatori indipendenti e come tali non soggetti alle regole congressuali del partito. L'argomento ha fatto breccia e i diritti della stampa sono stati riconosciuti. Quelli dei delegati, invece, no. Dell'episodio è arrivato a conoscenza Oliviero Diliberto: «Hanno fatto bene - ha risposto il segretario, che si avvia a stravincere il congresso - Il Lambrusco fa schifo».