Il procuratore di Pescara ora minaccia querele
L'inchiesta di Pescara, naturalmente, non può fare eccezione, e come da tradizione trascina dietro di sé un coté polemico. Il procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, sceglie un convegno promosso dall'Ugl sulla legalità per imprimere la sua accelerazione: «Mi sembra che alle più che legittime critiche dei provvedimenti giudiziari si stiano sostituendo insulti, denigrazioni, calunnie fantasiose — afferma — arrivano da personaggi che apparentemente non attraversano un buon periodo di salute mentale, ma la salute mentale ce l'hanno i giornalisti che li intervistano, li aizzano, li stimolano e li provocano. Il confronto ci sarà con questi signori - ha aggiunto - non nei dibattiti televisivi ai quali non andrò, ammesso che ci siano, non dalle colonne dei giornali o di altri mezzi di comunicazione di massa, ma nell'unico luogo possibile per un magistrato, in un'aula di giustizia, nella quale questi signori dovranno rendere conto delle affermazioni che stanno facendo, così come dovranno rendere conto quegli altri signori, che, già a novembre scorso sempre per motivi chiarissimi e ben individuati, hanno tentato di infangarmi». Fuori dal tavolo non offre ulteriori chiarimenti. La risposta, sul piano professionale, arriva dal Presidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo che sottolinea come «i giornalisti della carta stampata, delle agenzie, delle televisioni, dei quotidiani online, cercano di spiegare ad una opinione pubblica sgomenta fatti e retroscena di una vicenda giudiziaria dalle enormi implicazioni, come quella che ha portato all'arresto del presidente della Regione, Ottaviano Del Turco. Per farlo, ascoltano persone, raccolgono dati, esprimono critiche, secondo le linee suggerite dalla propria legge professionale, dai codici deontologici, dalla propria coscienza», il giudizio, poi, è nelle mani dei lettori. A Ottaviano Del Turco, infine, continuano ad arrivare messaggi di solidarietà: c'è anche una lettera del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme con telegrammi del sottosegretario Paolo Bonaiuti e del leader dei radicali, Marco Pannella. Lo ha ufficializzato il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Pisegna Orlando raccontando che «il presidente ha apprezzato molto gli attestati di solidarietà». In merito al fatto che nessun parlamentare del Pd, oltre a Mantini, sia andato a trovare Del Turco, il vice presidente del Consiglio regionale ha chiarito che Del Turco dopo aver sottolineato «che il Pd è la soluzione giusta» ha evidenziato che anche dentro al Pd «la componente socialista per farsi accettare, deve fare degli sforzi».