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Pochi, perdenti e sempre in lite

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Al via il congresso dei «reduci» dei Verdi a Chianciano. Con tanto di minoranza che contesta

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Non una soluzione stabile però, ma un «portavoce» che possa traghettare i Verdi fino alle europee del prossimo anno. Dopo, si vedrà. Il nome più accreditato, con quasi il 60% dei consensi, è quello di Grazia Francescato prima firmataria di una mozione che raccoglie, tra gli altri, Angelo Bonelli, Marco Pecoraro Scanio, Paolo Cento e Loredana De Petris. Contro sono stati presentati altri 5 documenti che però potrebbero convergere su un'unica candidatura (favorito Marco Boato sull'eurodeputata Monica Frassoni). I Verdi provano quindi a riorganizzarsi dopo la batosta elettorale di aprile e, come nelle migliori tradizioni, litigano. Nel mirino, ovviamente, la gestione dell'ex ministro dell'Ambiente accusato di aver portato il partito alla catastrofe. Tanto che lo scorso 4-5 luglio gli oppositori della mozione Francescato hanno deciso di disertare il congresso provinciale di Milano. Risultato: non è stato raggiunto il quorum e, quindi, il capoluogo lombardo non avrà delegati a Chianciano. Dopotutto, come scrive Carlo Monguzzi (consigliere regionale dei Verdi in Lombardia) sul notiziaro ecoappuntionline.net, «il gruppo che ha portato il partito al disastro sta mobilitando truppe cammellate per mantenere il controllo del partito stesso, senza che le persone normali abbiano la possibilità di opporsi, schiacciate come sono dalla sproporzione di tessere». Insomma, alla fine, dal Palacongressi delle Terme di Chianciano potrebbe uscire un «segretario» fortemente depotenziato. Stessa sorte toccherà, probabilmente, anche ai Comunisti Italiani che con i Verdi hanno condiviso la disastrosa avventura delle politiche. Anche il Pdci celebrerà il proprio congresso in questo fine settimana, ma in un'altra località termale: Salsomaggiore. Qui, però, non c'è scontro fra maggioranza e opposizione. La mozione del leader Oliviero Diliberto può contare sull'88% dei consensi contro il 12 dell'ex ministro Katia Belillo. Diliberto, però, dovrà guardarsi le spalle da Marco Rizzo. Nei congressi locali, infatti, i sostenitori del segretario e dell'eurodeputato si sono dati battaglia senza esclusione di colpi. Anche qui si parla di iscritti fasulli e sezioni finte. Il tutto con l'unico obiettivo di ottenere il controllo del Pdci. Insomma, saranno anche extra-parlamentari, conteranno pure poco nel panorama politico nazionale, ma sono di sinistra. E lo sanno tutti che se due persone si trovano nella stessa stanza e sono di sinistra, si fa una scissione.

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