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Il premier rassicura le forze dell'ordine: «I soldi ci sono»

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Silvio Berlusconi, e con lui l'intera maggioranza, difendono il maxi-emendamento su cui il governo ha preannunciato che porrà la fiducia, nonostante tutti i sindacati delle forze di polizia e i Cocer delle quattro forze armate, ieri in piazza, ribadiscano che il «buco» di tre miliardi di tagli previsti in Finanziaria rischia di creare seri problemi all'intero comparto. E accusino alcuni esponenti del centro destra di «porre a serio rischio la propria credibilità personale» affermando che i tagli non esistono. Credibilità bocciata invece senz'appello dal Pd: «Quelle del Pdl - dice Veltroni - sono solo chiacchiere da campagna elettorale». Il primo componente del governo a parlare, è proprio il premier, quando i cronisti gli chiedono un commento alla mobilitazione indetta delle forze dell'ordine e forze armate. Berlusconi allarga le braccia e risponde con un laconico «non c'è stato nessun taglio». Poco più tardi, in aula alla Camera, Tremonti aggiunge che per la sicurezza sono in arrivo 400 milioni di euro leggendo una dichiarazione di Gasparri in cui il capogruppo dei senatori del Pdl sottolinea che negli emendamenti alla manovra «non ci sono solo misure una tantum come scorrettamente affermato da sinistra, ma risorse stabilmente a disposizione delle forze dell'ordine e delle forze armate a partire dagli investimenti per il 2009». Fanno quadrato anche il ministro della Difesa La Russa e quello dell'Interno Maroni, i diretti interessati che non possono non ammettere le difficoltà, attribuendole però al governo Prodi. Il primo sfida direttamente la piazza: «Stiamo studiando tagli, ma senza ridurre il tenore di vita degli addetti» dice ai sindacati davanti a Montecitorio, ai quali aggiunge: «Avete ragione ad essere incazzati, ma tutto questo ce lo siamo trovati dal passato». Alle responsabilità del centrosinistra rimanda anche il titolare del Viminale. «La questione dei tagli è una falsità messa in giro dalla sinistra. Noi abbiamo tagliato i tagli e le difficoltà ci sono per colpa della legge finanziaria del 2008 del governo Prodi che ha tagliato 8 miliardi». E invece, aggiunge, «il dato di fatto è che nel 2009 ci saranno tagli zero». Tutt'altra musica arriva dall'opposizione. «Ieri abbiamo votato il decreto sulla sicurezza, ma se venissero confermati i tagli di risorse alle forze dell'ordine si tratterebbe di un assoluto paradosso e quelle sulla sicurezza da parte del Pdl diventerebbero chiacchiere da campagna elettorale» afferma Veltroni ribadendo che «se così fosse sarà battaglia». Di «chiacchiere» parla anche il leader dell'Udc Casini, sottolineando che «non si può fare una politica della sicurezza tagliando le risorse». Mentre per Di Pietro «i provvedimenti dell'esecutivo stanno portando il nostro paese in mano alla criminalità». Peccato però che l'opposizione arrivi in piazza dalle forze armate, completamente in frantumi. Veltroni, Di Pietro e Casini, infatti sono volutamente arrivati nella piazza di Montecitorio in momenti diversi, proprio per non essere ritratti assieme alla stessa manifestazione.

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