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Se in convegni di studio (come quello del 14 luglio scorso ...

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Infatti, anche Francesco Giordano e perfino Di Pietro hanno riconosciuto che le attuali procedure parlamentari sono simili a quelle messe in atto dal governo Prodi e anche dai governi precedenti. Per sciogliere questo nodo sul merito dei lavori parlamentari esiste una precisa proposta del centro-destra volta ad accelerare i lavori parlamentari per favorire la velocità dell'azione di governo, ma anche per dare il massimo spazio al governo ombra del centro-sinistra. Il problema è che di questo governo ombra il Pd non parla più e non gradisce neanche che se ne parli. Gli organizzatori del convegno hanno presentato come una sorta di panacea di tutti i mali istituzionali una nuova legge elettorale fondata sul sistema tedesco, ma su di esso c'è un duplice dissenso: uno all'interno del Pd e l'altro da parte del Pdl, che rimane attestato sulle ipotesi di realizzare modifiche all'attuale sistema secondo le proposte dal prof. D'Alimonte. Sono scomparse dalla scena anche le proposte, avanzate da Veltroni, che partivano dal sistema spagnolo. In effetti il modello tedesco viene riproposto da una parte del Pd da un lato per smontare il sistema fondato sulla scelta del popolo, per ciò che riguarda la leadership di governo e la coalizione che è il cuore della linea di centro-destra, e dall'altro per puntare a costruire un sistema di alleanze che vada dai superstiti dell'estrema sinistra fino a Pierferdinando Casini, via Tabacci. Al di là di questi settarismi, per ciò che riguarda i Presidenti del Parlamento, l'attacco a Berlusconi fatto da Veltroni, e conseguenti giochi politici, anche il convegno ha messo in evidenza che sui regolamenti parlamentari, sulle riforme costituzionali (premierato, federalismo, superamento del bicameralismo, e riduzione del numero dei parlamentari), sulla nuova legge elettorale per le europee è possibile un confronto positivo in Parlamento mettendo in moto un processo reale con un confronto aperto fra maggioranza e opposizione. Questo confronto va contestualmente sviluppato anche per realizzare una grande riforma della giustizia. Sul sistema elettorale rimangono aperti dissensi che esistono non solo fra maggioranza e opposizione ma anche all'interno dell'opposizione. C'è la consapevolezza in molti che l'Italia ha di fronte a sé problemi assai seri, innanzitutto dal punto di vista economico e sociale, ragion per cui per risolverli sono indispensabili due cose: una profonda riforma dello stato e la fine della demonizzazione dell'avversario e dell'imbarbarimento della lotta politica. *Presidente deputati PdL

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