E ora il Cav vuole tornare all'immunità parlamentare

Poco importa se la Lega storce il naso, è «uno dei primi argomenti da trattare» nell'azione di governo. Nessun dettaglio ulteriore anche se il Cavaliere sarebbe intenzionato a ripartire dal progetto presentato nel 2001 che, tra l'altro, conteneva la reintroduzione l'immunità parlamentare, la riforma dell'obbligatorietà dell'azione penale, le modifiche ai codici e alla composizione delle funzioni del Csm. In ogni caso il premier si affiderà ad un comitato di saggi che studi i punti chiave della riforma della giustizia. Tra questi potrebbero esserci l'ex Capo dello Stato Francesco Cossiga e l'ex giudice costituzionale Romano Vaccarella. Ma i togati del Csm guardano con preoccupazione agli annunci di Berlusconi che potrebbero nuocere all'indipendenza della Magistratura. In ogni caso, anche se la giustizia è una priorità assoluta, il premier pensa anche ad altro, a cominciare dalla situazione economica mondiale che è «veramente difficile». «Bisogna trovare il modo di reagire» incalza il Cavaliere che poi smentisce le indiscrezioni su un possibile scontro tra lui e Giulio Tremonti. Quindi punta il dito contro il caro greggio sostenenendo la necessità di «contenere» in qualche modo lo «strapotere» dei paesi produttori e l'urgenza di un vertice fra produttori e consumatori. Quanto alla possibilità che il governo offra delle soluzioni per contrastare la crisi, il premier sottolinea la necessità di fare di tutto per tamponare gli effetti negativi, ma ricorda anche che il presidente del Consiglio ha strumenti limitati per fronteggiare la sfavorevole congiuntura internazionale. Ma la presenza degli eurodeputati costringe il presidente del Consiglio ad occuparsi anche di altri temi. Su tutti la costruzione del Pdl e la legge elettorale per le europee. Su quest'ultima la posizione di Berlusconi, nonostante le pressioni che arrivano da più parti, non muta: sbarramento al 5%, liste bloccate senza preferenze, un collegio unico nazionale. In ogni caso il premier non esclude la possibilità di un dialogo. Per il Pdl, invece, nessuno stopo. Tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, assicura, ci dovranno essere i congressi di scioglimento di Forza Italia e Alleanza Nazionale per arrivare entro gennaio al congresso costitutivo del Pdl. L'accelerazione verso il partito unico sarebbe legata anche alle scadenze europee visto che, ad aprile, ci sarà il congresso del Partito Popolare Europeo che dovrebbe vedere l'ingresso del Pdl. Arrivare a quella scadenza con il nuovo partito già costituito farà si che la rappresentanza italiana all'interno del Ppe possa contare maggiormente. Come era accaduto martedì sera, durante l'assemblea dei parlamentari del Pdl, gli ultimi pensieri del Cavaliere vanno a Napoli e alle intercettazioni. «L'emergenza rifiuti è finita» assicura il premier che domani sarà nel capoluogo campano per annunciarlo ufficialmente. Quanto ai provvedimenti sulle intercettazioni Berlusconi ribadisce la propria contrarietà alla decisione di introdurre nel ddl, tra i reati per cui sarà possibile intercettare, anche quelli contro la pubblica amministrazione. In questo modo, infatti, secondo il Cavaliere sarà possibile abusare ancora dello strumento.