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Francesco Di Miero PESCARA Il presidente della giunta ...

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Il bubbone della sanità abruzzese è scoppiato con effetto devastante ponendo fine a un fiume di tangenti che dalle cliniche private finiva nelle tasche di amministratori regionali e politici senza scrupoli, travolgendo la giunta di centrosinistra guidata da Del Turco. In una nota ufficiale la Procura della Repubblica ha quantificato le dazioni di danaro. Somme da capogiro versate dal titolare della clinica Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini. Gli inquirenti che indagavano da almeno due anni erano riusciti a ottenere numerosi elementi di accusa, ma la svolta si è avuta dopo l'ennesimo interrogatorio cui è stato sottoposto, a piede libero, Vincenzo Angelini. Questi, stanco delle continue richieste di danaro, ma anche per evitare l'onta del carcere, ha consentito di ricostruire il movimento delle tangenti: 5 milioni e 800mila euro versati a Del Turco, Cesarone e Quarta (oltre al tentativo per altri 250mila); sei milioni e 250mila euro a Luigi Conga, l'allora manager della Asl di Chieti, nel cui territorio ricade la casa di cura; 110mila euro per Cesarone e Boschetti; 15mila ancora per Cesarone; 500mila euro per Vito Domenici, ora ai domiciliari, ex assessore alla sanità nel precedente governo di Giovanni Pace (centrodestra) e per Giancarlo Masciarelli (ai domiciliari) già finito in carcere lo scorso anno per lo scandalo della Fira (Finanziaria regionale abruzzese). I reati vanno dall'associazone per delinquere alla corruzione, dalla concussione al ricicclaggio, alla truffa aggravata, al falso e all'abuso d'ufficio. Oltre alle persone arrestate ve ne sono altre venticinque indagate. Per alcune di esse il procuratore capo Nicola Trifuoggi, assieme ai sostituti Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio aveva chiesto l'arresto, ma il Gip Maria Michela Di Fine ha respinto la richiesta come quella riguardante Angelini, premiato per la «importante collaborazione». In carcere è finito anche Gianluca Zelli, ex dipendente di Angelini e amministratore di un'agenzia interinale la Humangest, che forniva personale alla clinica, ma che non disdegnava di fare sponsorizzazioni milionarie, una tecnica anche questa attuata per mascherare tangenti. Complessivamente sono dieci le persone arrestate (sei in carcere e quattro ai domiciliari) e 25 gli indagati a piede libero. Il Gip ha disposto per gli arrestati tre giorni di isolamento con divieto anche di avere rapporti con i loro avvocati. Non ancora certe le conseguenze di carattere politico. L'arresto temporaneo del presidente della giunta regionale non è previsto tra le cause di scioglimento del consiglio e del ritorno alle urne, ma non è da escludere che Del Turco, travolto dallo scandalo, si dimetta. I consiglieri e assessori dell'Idv hanno già ritirato l'appoggio e restituito le deleghe.

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