Berlusconi: "Dialogo, ma solo con persone responsabili"

Archiviato il 'lodo-Alfano', si cerca di riaprire un canale di dialogo tra maggioranza e opposizioni e D'Alema, Rutelli e Casini da una parte e Lega dall'altra sembrano mettere le basi per un possibile confronto sulle riforme. Una tela che potrebbe finire anche per imbrigliare Walter Veltroni, che rischia di vedere D'Alema diventare l'interlocutore privilegiato per chi vuole parlare con il Pd. Le parole di Silvio Berlusconi da Parigi sembrano suffragare questo rischio: "Se troviamo dall'altra parte persone responsabili con cui dialogare, siamo felici. Ma se dall'altra parte troviamo le persone che si sono manifestate negli ultimi tempi, è meglio non dialogare". Nel merito, il segretario del Pd ritiene che questi temi, riforme e alleanze, non siano prioritari al momento: in privato non fa mistero di ritenerli utili solo ad un 'dibattito interno', ma interverrà comunque domani al convegno sulle riforme e, secondo quanto si apprende, potrebbe anche ricordare a tutti, en passant, che nel programma elettorale del Pd si faceva riferimento al sistema istituzionale francese, come modello cui ispirarsi. Un programma "sottoscritto da tutti", si fa notare al Pd. Questo non significa che Veltroni domani si metterà di traverso. Il segretario del Pd, dicono, assumerà un atteggiamento 'dialogante', accetterà il confronto a partire dal tipo di riforma 'possibile', ovvero il proporzionale, ma ribadendo che il sistema bipolare per il Pd resta un punto di riferimento.