Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Berlusconi: «Torniamo tutti a Napoli»

default_image

  • a
  • a
  • a

Il consiglio dei ministri scivola via così. Serenamente. anche perché tolto dall'ordine del giorno il disegno di legge sulla prostituzione, non restano altri provvedimenti particolarmente pregnanti. Gianni Letta ci tiene subito a dichiarare la solidarietà di tutto il governo a Mara Carfagna, il ministro delle Pari Opportunità oggetto di attacchi in questi giorni. Letta sottolinea la «grandissima dignità» con la quale si è difesa. Altro giro, altro ringraziamento. Questa volta ad Elio Vito, responsabile per i Rapporti con il Parlamento, per come ha condotto la battaglia tra Camera e Senato. Proprio per questo è possibile che la settimana prossima venga deciso il voto di fiducia (martedì) al decreto sicurezza in modo che subito dopo sarà possibile affrontare il rush finale per il decreto fiscale. Poi tocca a Berlusconi, il quale non nasconde la sua amarezza per gli attacchi subiti in questi giorni, facendo esplicito riferimento a quanto accaduto a piazza Navona. Mette sullo stesso piano Di Pietro e Veltroni e avverte: «Andiamo avanti». E aggiunge: «Il prossimo consiglio dei minitri lo potremmo fare a Napoli. Come facemmo il primo. Potremmo andare di nuovo tutti lì». Di nuovo a Napoli. E non è un caso. Perché la settimana prossima ci si avvicina al 20 luglio, la data entro la quale il premier aveva simbolicamenbte promesso che l'emergenza monnezza sarebbe finita. E di nuovo a Napoli anche perché Berlusconi non vede l'ora di tornare a quel clima, a quei giorni. Vuole dimostrare le cose fatte, i risultati ottenuti. Vuole mostrarsi di nuovo all'opera mentre risolve i problemi e cancellare l'immagine rabbiosa e polemica dei giorni in cui si furoreggiava nella polemica sulla giustizia. Tutta questa attenzione però al capoluogo partenopeo non piace alla Lega. Che infatti chiede che il G8 del 2009 che dovrebbe tenersi all'isola della Maddalena venga trasferito al Nord, magari a Milano. I lavori in Sardegna procedono a rilento anche perché è difficile trasferire mezzi e strumenti sull'isola via mare. Berlusconi non si entusiasma all'ipotesi dell'ex base militare. Considera tutto l'ambiente troppo freddo tanto che in più occasione si è raccomandato di «rendere tutto animato» soprattutto sull'area demaniale e sul polo ricettivo. E poi vorrebbe trasformare l'evento in un grande spot per l'Italia come avvenne nel precedente G7-G8 di Napoli nel '94 e come sarebbe dovuto essere per quello di Genova nel 2001: a proposito, il Cavaliere ha fatto notare come a lui spetterà il singolare primato di averne presieduti ben tre. Si parla poi di sicurezza. Perché i ministri di An, Meloni e Matteoli, portano in Consiglio la protesta dei sindacati di politiza e carabinieri che chiedono modifiche al provvedimento «antifannulloni» messo a punto da Brunetta e alla manovra economica visto che, stando alla denuncia di sindacati e Cocer, comporterà tagli per quarantamila uomini in tre anni. Le organizzazioni attendevano un segnale di correzione di rotta dal Consiglio dei ministri che però si è limitato solo a discutere della questione senza prendere decisioni. Così è partita la mobilitazione. Giovedì prossimo ci sarà un volantinaggio davanti a questure e caserme ed in seguito anche una manifestazione nazionale. Una situazione paradossale perché alle forze dell'ordine arrivano tagli proprio nel momento in cui viene richiesto uno sforzo maggiore per garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

Dai blog