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La lezione di Pingitore: il vero artista della risata non è un calunniatore

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Cosa ne pensa dei comici che ad un certo punto della carriera scadono nella cattiveria gratuita? «Probabilmente la loro ispirazione reale è la politica non la sana arte dell'umorismo. Facciano i politici allora perché non è utile a nessuno mescolare i due aspetti. Chi fa satira deve avere un atteggiamento distaccato dalla materia che tratta. Ciò non significa certo rinunciare all'incisività delle battute, alla capacità di mostrare il lato ridicolo, all'arte di schernire con una sagacia che deve sempre essere elegante». Bando alla satira che colpisce nel mucchio con livore, dunque? «Chi pensa che la satira sia un mitra con cui abbattere gli avversari sbaglia di grosso». Come ritiene debba essere il linguaggio di chi fa satira? «Pulito e rispettoso verso tutti. Chi fa satira cattiva alla fine resta prigioniero dei personaggi che ha creato. L'estremismo delle battute e del linguaggio si amplifica nel tempo. Il desiderio di restare sulla cresta dell'onda spinge su prese di posizione radicali ed estreme. Tutto questo va a danno della cosiddetta "satira ingenua", intesa nel senso più elegante, alla maniera del poeta latino Orazio, insomma». Cosa dovrebbe fare il comico satirico? «Non mentire mai, dire la verità sorridendo, non calunniare mai nessuno. Questo è lo spirito della satira. Ma oggi ognuno si comporta come gli pare». Non trova nei comici di oggi troppi doppi sensi e volgarità? «Il discorso dei doppi sensi appare molto elastico oggi. Se una battuta grossolana viene pronunciata da un personaggio di successo, tutti ridono. Se proviene da uno sconosciuto si grida alla mancanza di talento e di vis comica». C'è ancora la possibilità di educare i talenti emergenti al rispetto del pubblico e degli avversari? «Un tempo un'ottima palestra era rappresentata dall'avanspettacolo, che aveva il compito di selezionare drasticamente i migliori. Oggi con il mezzo televisivo questa selezione quasi darwiniana ha perso molto del proprio valore. Se il pubblico ride alle battute, spesso ci si illude di aver già conquistato la gloria. Risultato? Molti pensano di essere diventati bravi nel giro di pochissimo tempo. Salvo accorgersi che la realtà potrebbe essere differente». La via della comicità è lastricata di difficoltà? «I ragazzi dovrebbero avere più iniziativa e minori attese di arrivare subito al successo».  

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