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L'ex pm sbatte la porta «Non mi lascio intimidire

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e difendo la satira»

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Di Pietro non ha alcuna esitazione. «Certo non avrei usato i toni di Sabina Guzzanti - prosegue - ma lei fa satira e io no. Io faccio politica». E al Pd che critica manda a dire che «l'invidia del mondo politico li spinge a vedere la pagliuzza della satira anzichè la trave delle leggi ad personam». Il leader dell'Italia dei Valori replica alle critiche per la manifestazione a piazza Navona parlando di «un magnifico e splendido atto di democrazia diretta senza formalismi e senza ipocrisia». Quella di Di Pietro è una difesa a oltranza: «La manifestazione è stata descritta come un'associazione a delinquere, i suoi partecipanti come dei pazzi esaltati ed invasati, i suoi organizzatori dei cospiratori, tanto da aver indotto la procura della Repubblica a ritagliare i fondi di giornali per aprire un'indagine penale per vilipendio alle istituzioni». Ma per Di Pietro «il vero vilipendio e oltraggio alle istituzioni lo fa chi sta approvando le vergognose leggi ad personam e chi ha umiliato il Parlamento prostrandolo ai voleri di un caudillo. Chi ha mutilato l'informazione del suo diritto-dovere di informare i cittadini». E seguendo questa linea dura l'Idv decide che non ripresenterà in aula l'emendamento che aveva presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia di Montecitorio per modificare il lodo Alfano, prevedendo che il processo sospeso a carico delle quattro alte cariche dello Stato riprendesse il suo corso dopo 30 giorni dalla fine del mandato. Era questa l'unica proposta di modifica presentata dai dipietristi, che la maggioranza aveva detto di essere disposta ad accogliere. «Potendo presentare solo sei emendamenti per l'aula - sottolinea il responsabile Giustizia del partito, Federico Palomba - preferiamo depositare quelli più politici, quelli di sostanza».

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