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Il giallo dell'abolizione della Robin Hood Tax è stato ...

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«Quello di ieri sera (lunedì ndr) è un episodio assolutamente isolato, la struttura della tassa rimane invariata» ha spiegato Tremonti dopo l'affondo e la retromarcia del presidente della Commissione finanze della Camera, Gianfranco Conte, che lunedì sera aveva dichiarato possibili cambiamenti o un ritiro della Robin Tax. Una frase smentita dal Tesoro quasi immediatamente e su cui Tremonti, ieri, è tornato per precisare: «Non ci sarà traslazione e sono convinto che di questi tempi l'imposta giusta sia quella sugli extraprofitti, e non quella sugli operai». Il ministro ha però spiegato che «fermo restando l'impianto e l'incremento del gettito, uno dei punti su cui stiamo riflettendo è se confermare o no le royalties che incrociano gli interessi della Basilicata. Ma si tratta solamente di una revisione interna al meccanismo dell'imposta». Nessuna crepa interna al Governo dunque sul caso. Tremonti ha quindi raccontato di aver ricevuto le scuse di Conte, dopo quella che può ormai essere definit una gaffe. Le polemiche sulla tassa sono state rinfocolate ieri dalle banche. ««Dovrebbe durare il meno possibile. Sarebbe meglio eliminarla prima che entri in vigore. Siamo consapevoli delle difficoltà del paese, però l'aumento della pressione fiscale sulle banche è da considerare come straordinario. Così ha spiegato il presidente dell'Abi Corrado Faissola la posizione dell'associazione sulla Robin Hood Tax.

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